LONGARONE “Personaggi e famiglie illustri di Longarone” è il titolo di un libro – in copertina il Palazzo Mazzolà (1747) sede dell’Amministrazione civica, con disegno di Kurt Buchi e foto De Vecchi – realizzato dal direttore didattico Giuseppe De Vecchi (l’ex sindaco che è scomparso nel settembre 2009, fu insignito del “Premio Longarone” il 9 ottobre 2000 ricordandone il sincero attaccamento al paese e l’intelligente e generoso impegno per la comunità) con la Tarantola libraio editore di Belluno, per i tipi della tipografia Piave. L’iniziativa venne realizzata in occasione del decimo anniversario della catastrofe del Vajont del 9 ottobre 1963, quando l’amministrazione comunale decise l’intitolazione di strade, fabbricati comunitari e piazza della nuova Longarone, ricordando i nomi dei personaggi e delle famiglie che hanno dato lustro al paese e di altri benemeriti che perirono il 9 ottobre 1963 e dopo questa infausta data. Nell’occasione ci limitiamo al capitolo “Uomini illustri (fino al 1958)”: NICOLO’ CAVALLI, incisore, nato a Longarone il 12 aprile 1730 da Francesco e da Maddalena Casanova di Perarolo, e morto, ricchissimo, a Venezia il 18 aprile 1822. Molte sue stampe del Museo Correr e del Civico di Belluno sono andate disperse durante l’invasione del 1917. A Feltre esistono stampe di rara efficacia e precisione. CATTERINO MAZZOLA’ (1745-1806), terzogenito di Domenico e Francesca Pellizzaroli, frequenta a Venezia le scuole dei gesuiti poi dei padri somaschi a Treviso; riceve gli ordini ecclesiastici minori e il titolo di abate che conserva fino ai 35 anni quando prende in moglie la romana Teresa Tomasini. Si mette in luce come poeta di teatro . Nel 1780 da Venezia si trasferisce a Dresda dove è nominato poeta teatrale alla corte del principe Federico Augusto III. PIETRO GONZAGA, scenografo, 1751-1831). Nato a Longarone il 25 marzo dopo l’Accademia si dedica alla scenografia e Caterina di Russia lo chiama a decorare i teatri imperiali e lo nomina “peintre en chef”. Muore alla Corte imperiale di Russia e per onorarne la memoria vengono sospesi per alcuni giorni tutti gli spettacoli nei Teatri imperiali. JACOPO TASSO: avvocato, patriota, nasce a Longarone il 23 ottobre 1808 da Torquato e da Francesca Arsiè. Partecipa ai moti rivoluzionati del Risorgimento; a Belluno viene tradito, arrestato e condannato alla forca ma in realtà viene fucilato il 10 aprile 1849. I suoi resti sono nella chiesetta-ossario di Mussoi di Belluno. PIETRO MARCHI: pittore e tipografo, nato Longarone il 1. agosto 1810 da Gianbattista e da Margherita Manarin. Emigra in Spagna ancora giovane e a Barcellona diviene direttore di uno stabilimento litografico. Muore in data non precisata nel 1865. LUIGI PROTTI, sacerdote e patriota, nato a Longarone da Gio Batta e da Luigia Del Pra. Ordinato sacerdote nel 1847 “sente” profondamente anche l’impegno civico e dal pulpito e nelle piazze parla apertamente contro l’Austria e in favore della libera Italia tanto da essere considerato dal presidente della imperial regia corte speciale di giustizia di Mantova, Visentin, “perturbatore della pubblica tranquillità”. Nel 1851, a 28 anni, viene rinchiuso nel carcere di San Severo a Venezia e quindi tradotto nella fortezza di Josephstadt in Boemia dove viene incatenato ai piedi per 4 anni. Torna a Longarone come cappellano ma non cessa la sua opposizione all’Austria. L’autorità ecclesiastica lo interdice per la confessione e la predicazione dopo l’infiammato discorso in occasione del trasporto a Belluno delle ossa del martire Jacopo Tasso. In doloroso isolamento, muore il 21 ottobre 1892. PIETRO ETTORE CELOTTA, luogotenente di Pier Fortunato Calvi, nasce a Longarone nel 1827 dall’ingegnere Ernesto Michele e da Anna Maria Dal Molin. Frequenta legge a Padova e capeggia la rivolta degli studenti del 1848; arrestato dagli austriaci viene rimesso in libertà sotto la pressione di quasi 3 mila universitari che tumultuano davanti alla prigione e viene inviato al domicilio coatto a Longarone. Partecipa anche ai moti rivoluzionari di Milano e caduta la città si sposta a Venezia quindi caduta anche Venezia, ripara in Piemonte e si arruola nel corpo dei bersaglieri. Muore di malattia a Sassari nel 1851. ROSA CELOTTA, patriota. Nasce a Longarone il 3 novembre 1825, sorella di Pietro Ettore; animata come lui da spirito patriottico diventa cospiratrice e si dedica alla diffusione degli ideali di libertà facendo proseliti. E’ ammirata per il coraggio, il buon senso e la forza; gli insorti si servono di lei come staffetta portaordini durante ogni operazione bellica, specialmente sui monti del Cadore e dello Zoldano. Muore a Longarone il 31 gennaio 1889. GUSTAVO PROTTI, capitano d’industria. Nato a Longarone da Osvaldo (Menegon) e da Adelaide Dal Molin, il 26 novembre 1852. Studia a Belluno e a Zug in Svizzera e poi compie a Schio, dal senatore Alessandro Rossi amico del padre, un periodo di apprendistato con mansioni di segretario per le relazioni con l’estero; tornato a Longarone si dedica all’allevamento del bestiame e all’agricoltura. La sua fama è legata all’impianto del Cartonificio del Vajont “che ridusse efficacemente la piaga dell’emigrazione offrendo lavoro a 150 persone”. La scuola materna di Codissago, sorta nel 1903, è anche opera sua, dietro suggerimento della moglie Maria De Pretto. RODOLFO PROTTI, avvocato e scrittore; figlio di Giocondo, patriota e garibaldino, e di Isabella Dal Molin, nasce a Longarone il 3 settembre 1871; esercita l’avvocatura a Belluno ma è noto soprattutto per i suoi scritti di letteratura, storia ed arte. Direttore del Museo civico di Belluno è commissario prefettizio di Cappella maggiore dopo Caporetto; il governo lo incarica dell’inventario dei beni artistici della provincia di Belluno e diviene benemerito per il recupero degli oggetti d’arte che il nemico aveva trafugato durante l’invasione austro-ungarica. Per diversi anni presidente del Circolo artistico a Venezia dove muore nel 1939. ARDUINO POLLA, industriale, medaglia d’oro al valor militare. Il padre Giovanni nasce a Castellavazzo il 28 agosto 1847; si trasferisce giovane a Venezia e sposa Giuditta Besson dando alla luce Arduino il 6 settembre 1884. Ufficiale dei Volontari alpini durante la Grande Guerra si fa notare per il suo eroismo cosciente meritandosi un argento per numerose azioni sulle montagne alla testa di alpini prima ed arditi poi; decorato di medaglia d’oro per la superba resistenza opposta al nemico che aspira ad invadere la pianura veneta dopo la rotta di Caporetto. Rientrato a Longarone avvia un’industria per la lavorazione del legno; durante la seconda guerra mondiale è sul fronte greco col grado di tenente colonnello degli alpini e si merita una croce al valor militare. Cessata la guerra riprende la direzione dell’azienda. Muore a Belluno il 27 ottobre 1955. CARLO PAIS TARSILLA, medico ortopedico, nato ad Auronzo di Cadore nel 1910 da Pietro e da Flora Zandegiacomo; nel 1932 si trasferisce definitivamente a Longarone con la famiglia; laurea a 24 anni a Padova; è ufficiale medico e direttore di un ospedale da campo di prima linea nella zona di Tobruch nel 1941 e si segnala per la sua generosità, spirito di sacrificio ed abilità professionale. Dopo la guerra è direttore del reparto ortopedico della clinica Giannina Gaslini di Genova. Muore ancor giovane nel 1958 “e la medicina italiana perde uno dei suoi più grandi clinici”.
NELLE FOTO (riproduzione dal libretto “Personaggi e famiglie illustri di Longarone”, Libreria antiquaria Gonnelli; Infodolomiti, Google; Pro Loco Longarone): La copertina del libretto; l’autore Giuseppe De Vecchi; l’“Improvvisante” di Nicolò Cavalli; Catterino Mazzolà; scenografia di Pietro Gonzaga; il monumento a Longarone di Jacopo Tasso; Arduino Polla; Gustavo Protti; via Roma di Longarone e sullo sfondo l’ex istituto tecnico “P. Gonzaga”.