BELLUNO Le Radiologie di Belluno, Feltre, Agordo e Pieve di Cadore saranno dotate di un sistema di intelligenza artificiale da utilizzare in caso di accertamenti per sospetto ictus. Questo sistema permetterà la rielaborazione delle numerose immagini TAC aiutando i clinici a definire con precisione la tipologia di ictus e, quindi, l’identificazione del trattamento necessario. L’Ictus rappresenta la terza causa di morte e una delle prime cause di invalidità. L’incidenza insiste in particolare sulla popolazione anziana. In ulss Dolomiti, nel 2021 sono stati diagnosticati circa 390 casi di ictus. Oggi vi sono opportunità terapeutiche con elevate possibilità di successo sia in termini di sopravvivenza che di riduzione delle disabilità. Un fattore fondamentale, però, è la diagnosi precoce e all’avvio immediate alle cure necessarie che variano a seconda del tipo di ictus. Il sistema che sarà utilizzato nelle Radiologie di Belluno, Feltre, Agordo e Pieve di Cadore , rielabora attraverso un algoritmo in maniera molto rapida le immagini ricavate dalle TAC per mostrare velocemente le condizioni dell’encefalo per indirizzarlo alla trombolisi, che può essere effettuata nelle Neurologie di Belluno e Feltre, oppure all’intervento di rimozione meccanica del trombo con l’invio immediato alla Neuroradiologia di Treviso.
«Questa applicazione di intelligenza artificiale ha un valore ancora più importante per il nostro territorio perché ci consente di arrivare rapidamente ad una diagnosi raffinata in qualsiasi ospedale si rivolga il cittadino, per poterlo indirizzare in breve tempo alle cure più appropriate per il caso specifico» spiega il direttore generale Maria Grazia Carraro, «l’Aziende continua ad investire in tecnologie innovative per fornire ai clinici che operano nelle nostre organizzazioni tutti i supporti e gli strumenti per le migliori cure possibili e per i pazienti che possono contare su diagnosi tempestive e quindi ridurre il tempo per l’inizio delle terapie più appropriate. In questo territorio, ciò ha un valore particolare».