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IL RICORDO DI ANDREA FIOCCO “FIGLIO” DEL MARACANAL
Di Ezio ho 2 immagini bellissime
Quando penso a Ezio, mi vengono subito in mente due immagini che lo rappresentano perfettamente, entrambe legate al suo amore per il calcio e alla sua inconfondibile personalità.
La prima immagine è quella di Ezio che arbitra sotto la pioggia durante il torneo di calcio a 5 chiamato ironicamente “Giuda Escariota”. Ogni anno, nella settimana di Pasqua, ci trovavamo tutti fradici di pioggia, mentre lui, con una calma olimpica, dirigeva la partita con l’ombrello in una mano e il fischietto nell’altra. La sua serenità era contagiosa, e nonostante il maltempo, riusciva a trasformare quelle giornate in momenti di puro divertimento per tutti noi.
La seconda immagine ritrae Ezio mentre festeggia con entusiasmo il torneo agordino del 1989. Fu un anno memorabile, poiché Ezio guidò il Canale alla vittoria come allenatore. Vederlo così contento, con il sorriso stampato sul volto, è un ricordo indelebile che riassume la sua dedizione e passione per lo sport.
Un Uomo dal Cuore Grande
Ezio era conosciuto affettuosamente come Oia, un soprannome ereditato dal padre, a sua volta trasmesso dalla nonna Rosalia, una donna forte e rispettata da tutti. Questo soprannome è una sorta di testamento della sua eredità familiare e del profondo legame con le sue radici.
Una delle storie più divertenti e che ben rappresenta il suo spirito coinvolge un episodio in cui Ezio espulse uno dei calciatori più corretti e rispettabili di Canale. Non ricordo esattamente se l’espulsione fosse giustificata, ma di sicuro i due avevano discusso animatamente per alcuni minuti. La parte esilarante della vicenda fu quando, mentre lo allontanava dal campo, Ezio non poté fare a meno di aggiungere un bonario rimprovero: “maleducato”. Tutti noi scoppiammo a ridere, sapendo che quelle parole erano il segno del suo affetto paterno verso i calciatori, quasi come fosse il loro “papà”.
Il Legame con la Comunità
Ezio non era solo un arbitro o un allenatore, ma un pilastro della comunità, una figura amata e rispettata da tutti coloro che lo conoscevano. Con il suo stile unico e il suo carattere gioioso, è riuscito a lasciare un segno indelebile nei cuori di tutti.
La sua capacità di unire le persone attraverso il calcio e il suo modo di affrontare la vita con leggerezza e umorismo sono stati una fonte di ispirazione per molti. In un mondo spesso troppo serio e competitivo, Ezio ci ha insegnato che lo sport è soprattutto divertimento e condivisione.
In conclusione, Ezio “Oia” non era solo un arbitro sotto la pioggia o un allenatore vittorioso, ma un simbolo di una comunità che lo ricorda con affetto e gratitudine. Le immagini di lui che portiamo nel cuore sono la testimonianza di una vita vissuta con passione, impegno e amore per gli altri.