Intitolata a San Nicolò fu consacrata dal vescovo Cherubin
FUSINE DI ZOLDO: Il numero 31 del settimanale “Domenica” diretto dal vescovo emerito della Diocesi di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich, ricorda che domani, martedì 2 luglio 2019, giorno di Sant’Ottone, ricorre il centodiciassettesimo anniversario della dedicazione (1902) della chiesa di San Nicolò a Fusine di Zoldo Alto in provincia di Belluno. Il sito Infodolomiti scrive che “ La Chiesa arcipretale di San Nicolò sorge nella frazione di Fusine a Zoldo Alto, in una posizione leggermente rialzata e la sua realizzazione è stata voluta dai regolieri del paese. Questi ultimi, infatti, riuscirono ad ottenere il consenso di istituire una parrocchia indipendente finora governata dal pievano di San Floriano. Sebbene la tradizione narri che un edificio di culto dedicato a San Nicolò esistesse già attorno al XI secolo, le prime testimonianze certe di questa struttura risalgono al 1570. Nel corso degli anni la Chiesa di San Nicolò è stata soggetta a diversi rifacimenti, ampliamenti e restauri che hanno portato a un risultato finale degno di nota”. Per quanto concerne l’architettura viene precisato che “L’attuale struttura architettonica dell’edificio risale al 1900, quando si decise di dare inizio a una serie di interventi di ampliamento su progetto dell’ing. Antonio Monterumici. Rispetto al precedente edificio, quest’ultimo cambia dimensioni e orientamento, assumendo una pianta a croce latina. Un’ampia navata è divisa dall’abside da un transetto, una sagrestia si erge come prolungamento di una parte di transetto e la torre campanaria è orientata a nord. In totale la chiesa ospita, oltre all’altar maggiore, anche quattro altari minori, due dei quali collocati rispettivamente nella cappella del transetto di sinistra e di destra”. A proposito delle opere d’arte lo stesso Infodolomiti sottolinea che i ben 5 altari conservano un ricco patrimonio artistico. In particolare: “L’altare maggiore ospita una bella pala eseguita da Gaspare Diziani nella quale sono raffigurati la Madonna con il Bambino, affiancata da due suggestive statue dei Santi Pietro e Paolo realizzate da Valentino Pancera Besarel junior. L’altare minore di destra, detto della Santa Croce o della Passione, ospita un bel Crocifisso policromo di Andrea Brustolon, accompagnato da una scultura policroma di Angelo Majer collocato su di una colonnina di sinistra. L’altare minore di sinistra, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, è stato realizzato da un artista ignoto, ma alcune caratteristiche stilistiche riconducono l’opera a Giovanni Paolo Gamba Zampol, realizzatore dell’altare di Fornesighe. Passiamo, infine, ai due altari collocati nelle cappellette del transetto: quello di sinistra, firmato da Giovanni Battista De Lotto, è dedicato alla Madonna del Rosario e ospita un simulacro ligneo eseguito da Valentino Pancera Besarel nel 1901; quello di destra è dedicato alle Anime del Purgatorio e ospita una bella pala, il cui autore non è noto, raffigurante la Vergine Maria con il Cristo morto tra le braccia”. C’è poi la particolarità dell’organo a proposito del quale il sito fondoambiente.it annota: “Due le caratteristiche che rendono unico e tipico l’organo che si trova nella chiesa di San Nicolò di Fusine: la prima è che quasi tutte le canne sono in legno, realizzate con un processo costruttivo di alto artigianato che non trova corrispondenti in Italia e forse nel mondo; la seconda caratteristica è che l’autore dello strumento è di Fusine: Agostino De Marco Brunet (nato a Brusadaz nel 1777)”. Concludiamo con lo storico prof. Flavio Vizzuti che nel suo “Tesori d’arte nelle chiese dell’alto bellunese – la Val di Zoldo” scrive fra l’altro: “Il 2 luglio 1902 (era di mercoledì – ndr.) con il concorso dei fedeli provenienti da tutta la Valle di Zoldo il vescovo Francesco Cherubin consacra solennemente il tempio. Le decorazioni pittoriche, eseguite su disegno del celebre artista Ludovico Seitz (1844-1908), sono condotte per gradi tanto da terminare solo nel 1938. La parrocchiale, ancora per la generosità di Paolo Colussi, viene arricchita di opere degli scultori Valentino Panciera Besarel e del cadorino Giovanni Battista De Lotto (1841-1924). Sempre alla munificenza della famiglia Colussi si deve il dono della prima campana, dopo le celebri spoliazioni legate al primo conflitto mondiale. In anni abbastanza recenti la chiesa ed il campanile sono stati oggetto di accurati lavori di carattere conservativo”.
NELLE FOTO (TripAdvisor e siti fondoambiente.it, baliatodaicoi): L’esterno della chiesa di San Nicolò di Fusine; l’organo realizzato dallo zoldano Agostino De Marco Brunet; opere d’arte all’interno dell’edificio sacro e la lapide del sepolcro dei sacerdoti.