“La città di ghiaccio” è il titolo della pregevole guida agli itinerari e al Museo della guerra 1915-18 in Marmolada, realizzata a sei mani da Mario Bartoli, Mario Fornaro (per inciso: un mio caro amico ed un valente collaboratore – ndr.) e Gianrodolfo Rotasso, e data alle stampe dalla casa editrice Publilux di Trento con ArtiGrafiche Cadrobbi (la quarta ristampa è datata dicembre 2000 ed è stata curata dal Centro studi e mostra permanente dei reperti e cimeli bellici della Grande Guerra sul monte Marmolada). Il lavoro dei tre autori ha ricevuto, fra molti altri, l’apprezzamento del commissario generale Onoranze caduti in guerra, generale Benito Gavazza il quale sottolinea in apertura che: “… Ne è scaturito un ‘documento’ vivo, attuale come non mai, poiché il valore degli uomini non è stato scalfito dal tempo, palpitante e soprattutto permeato dall’amore e dal rispetto verso chi, combattendo su quelle montagne, tanto ha dato alla propria Patria” e conclude con una esortazione: “Lo leggano soprattutto i giovani, possano di queste pagine comprendere i valori, le virtù alle quali si sono ispirati i nostri padri, nella consapevolezza che quella ‘pace’ nel cui segno il libro è vissuto, è il bene supremo a cui oggi anelano i popoli”. “La città di ghiaccio” è articolata in cinque parti. La prima: Il Museo della Marmolada: Il fucile mod. 91: L’Europa si avvia alla Grande guerra; la seconda: Lo schieramento sui due fronti; Breve cronistoria delle operazioni belliche in Marmolada; Le operazioni belliche sul ghiacciaio della Marmolada, 1915-17; la terza, le testimonianze: Avventura di una pattuglia notturna; Il fronte della Marmolada nell’inverno 1915-16; Il battaglione Marmolada e il “parroco del ghiacciaio”; Un’avventurosa salita con la teleferica in mezzo alla tormenta; La valanga cade sulla baracca della truppa addetta alla teleferica; La morte bianca in Marmolada; La conquista della quota 3153; La guida alpina Fedele Bernard; Il bersagliere Carlo Delcroix, medaglia d’argento al valor militare: Il ten. ing. Leo Handl e la “città di ghiaccio”; Costruzione di rifugi in alta montagna; Kaiserschützen sulla Marmolada; Gallerie nella “città di ghiaccio”; Il libro vetta di Punta Penia; la quarta, gli eventi bellici: Le operazioni per la Forcella Vu; La conquista di Serauta e della quota 30635; la quinta ed ultima: Guida agli apprestamenti militarti; 4-5 novembre 1917. Concludono, i ringraziamenti a quanti hanno collaborato, la bibliografia e le fonti iconografiche. In questa occasione, vista la coincidenza temporale, ci piace ricordare con gli autori che il 4 novembre 1917, centoquattro anni fa, “A seguito dello sfondamento del fronte italiano a Caporetto, gli italiani ripiegavano verso valle e gli austriaci lasciavano con entusiasmo le postazioni sulla Marmolada. Il capoposto Schindler, che nell’avamposto di Punta Penia aveva a lungo sopportato con i suoi sette compagni, una dura e disumana lotta per sopravvivere, fermò così sul suo diario il ricordo del giorno in cui abbandonava per sempre la sua postazione: “5 novembre 1917. Il Capoposto su Punta Penia prende commiato da Penia. I “Katzelmacher” (espressione tipica con la quale gli austriaci motteggiavano gli italiani – ndr.) si sono ritirati nella notte dal 4 al 5 novembre. Hurrah! Arrivederci Penia…”. Intanto i reparti italiani: Alpini, Fanti, Bersaglieri, Artiglieri e Genieri marciavano verso Belluno, incalzati dal nemico. Triste, penoso andare per coloro che nati in quelle loro terre bagnate dal Cordevole, lasciavano le loro case e i loro cari all’occupazione ed alla discrezione del nemico”. Detto che torneremo senz’altro su questo lavoro di Bartoli, Fornaro, Rotasso, ecco di seguito un loro sintetico profilo: MARIO BARTOLI, classe 1912, quattro lauree in chimica pura e scienze naturali biologiche e farmacia, dal 1986 residente a Rocca Pietore, ha realizzato il Museo della Grande Guerra del quale è stato Intendente. Ha compiuto approfonditi studi sugli eventi bellici del 1915-18 portando alla luce numerosi documenti che hanno permesso di ricostruire la guerra di posizione combattuta sul massiccio della “Regina delle Dolomiti”. MARIO FORNARO, CLASSE 1938, giornalista pubblicista, dal 1971 vive ed opera ad Alleghe; ha collaborato con: Ansa, Il Gazzettino, Gazzetta delle Dolomiti, Amico del Popolo, Settegi Dolomiti, radio e televisioni private. Ha pubblicato nel 1973 l’opera teatrale “La liberazione” ed è autore del testo drammatico “Resistenza” oltre che di vari apprezzati libri. GIANRODOLFO ROTASSO, classe 1941 di Pieve di Cadore, maresciallo degli Alpini, consulente della sezione militare del Museo nazionale di Castel Sant’Angelo, dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e del Museo criminologico del ministero di Grazia e Giustizia; fra altri prestigiosi incarichi è autore di testi per la Mondadori editrice e per l’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Esercito.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “La città di ghiaccio. Guida agli itinerari e al museo della guerra 1915-18 in Marmolada”): la copertina del volume; Mario Bartoli; Mario Fornaro; Gianrodolfo Rotasso; un ferito calato a valle imbragato in una rudimentale barella; mortaio Mörser col quale gli austriaci sparavano da Penia sulle postazioni italiane in Marmolada (Archivio Istituto Ladino di cultura di Vigo di Fassa); pagina del diario del capoposto di Punta Penia, Schindler, scritta prima di lasciare per sempre la postazione dopo il ritiro degli italiani; tracciato sulla cresta est per raggiungere la Forcella Vu; resti della “via” attrezzata dagli alpini del 7. per la conquista di quota 3153; pattuglia italiana fotografata dagli austriaci dal fondo della Forcella Vu; grotte austriache collegate all’esterno da una scalinata sulla spalla orientale della Forcella Vu.