REDAZIONE Questa mattina nei cieli dell’Agordino abbiamo visto gli aerei del 51° Stormo di Istrana con un doppio passaggio a Falcade nel momento della commemorazione dell’ottantesimo anniversario della medaglia d’oro Ferruccio Serafini. Gli aerei sono partiti dall’aeroporto di Istrana che dal 1971 è dedicato proprio a Ferruccio Serafini. Come succede da tempo il 51° Stormo dell’Aeronautica Militare e l’Amministrazione comunale di Falcade hanno ricordato la memoria del Sergente Pilota dell’Aeronautica Militare, Ferruccio Serrafini, originario proprio di Falcade, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare e caduto in combattimento il 22 luglio 1943, a cui è intitolato il 51° Stormo Caccia di Istrana
il “picchetto” in armi ha reso gli onori militari a ricordo dell’estremo sacrificio dell’asso dell’aviazione e di tutti i caduti nell’adempimento del proprio dovere
Il Colonnello Emanuele Chiadroni, nel suo intervento, ha voluto sottolineare il coraggio del Sergente Pilota Serafini: “il sacrificio di Ferruccio e di tanti altri eroi come lui non dovrà essere mai dimenticato e deve restare memore scolpito nelle nostre menti, perché laddove si onora la bandiera , prestando fede al proprio giuramento , saranno sempre degnamente rappresentati quei valori di dovere , coraggio, sacrificio e libertà che contraddistinguono ancor oggi chi presta servizio e veste una divisa nelle Forze Armate”.
Storia Originario di Falcade, Serafini si arruola nella Regia Aeronautica il 25 novembre 1939, e dopo aver frequentato le varie scuole di pilotaggio, viene assegnato al 51° Stormo con allora sede sull’Aeroporto di Ciampino a sud di Roma. Durante il secondo conflitto mondiale, il 155 Gruppo del 51° Stormo viene dislocato a difesa degli impianti e delle infrastrutture della Sardegna. Il giovane Ferruccio, ormai temprato nelle più ardue e dure battaglie aeree, si era fino ad allora distinto per il coraggio, l’aggressività e la decisione dimostrata in combattimento, offrendosi spesso volontario quando maggiore era il rischio, lottando fino ad esaurire l’ultima cartuccia prima di fare ritorno a terra. Il 22 luglio del 1943, il Cielo di Sardegna fu da cornice di un accanito scontro che lo vide protagonista, nel quale “non pago del successo ottenuto con l’abbattimento di due incursori, uno sicuro e l’altro probabile, rimasto privo di munizionamento, si scagliava contro un terzo aereo avversario infrangendosi al suolo, in uno con esso nell’ultimo supremo olocausto” come recita la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Per il numero di rivendicazioni di abbattimento, il sergente pilota Ferruccio Serafini è considerato asso della caccia aerea italiana, e annoverato tra gli assi dell’Aeronautica Militare.