di Renato Bona
Nel venticinquesimo anniversario dello scioglimento, si svolgerà a Belluno da venerdì 17 a domenica 19 giugno, la sesta edizione del “Raduno Brigata Alpina Cadore” (il primo ebbe luogo il 17, 18 e 19 settembre 1999), promosso dalla Sezione bellunese dell’Associazione nazionale Alpini. Sono invitati a partecipare alpini e cittadinanza. I vari Gruppi Ana sono sollecitati ad intervenire con il gagliardetto; a disposizione dei radunisti è stata predisposta una medaglia ricordo e ci saranno gadget vari; una puntualizzazione tecnica: nel Piazzale della Resistenza, zona fissata per il ritrovo, saranno attivati i chioschi alpini solo nella mattinata della domenica. Prima di esporre il programma della tre-giorni bellunese, varato d ‘intesa con le competenti autorità locali e le forze dell’ordine, dal direttivo della sezione Ana presieduto da Lino De Prà è giusto ricordare che l’evento sarà preceduto domenica 12 dall’annuale Festa Sezionale al Col Visentin, con invito esteso a tutti gli alpini ed artiglieri, agli amici degli alpini e loro famigliari. Sarà occasione per passare una domenica assieme, in allegria, con spirito alpino. E la possibilità di consumare un “rancio alpino”a “Villa Miari” di Modolo, sede del Gruppo Alpini Castionese (per ragioni organizzative i Gruppi dovranno comunicare entro il 7 giugno il numero approssimativo dei partecipanti che intendono usufruire del “rancio alpino”). Come per lo scorso anno, è organizzata la “2. Ciclopedalata del Ricordo”, della lunghezza di 20/25 chilometri, con arrivo al Rifugio Visentin. Ed ecco quanto proposto per il sesto raduno della “Cadore”: Venerdì 17 nella Piazza dei Martiri, aperturta alle 17 del chiosco alpino; alle 21 al Teatro comunale concerto corale con Ana Adunata (Sezione Belluno), cori Mesulano di Cordignano, Minimo Bellunese. Sabato 18: dalle 9 alle 17 nel parco “Città di Bologna” esposizione di materiali della Protezione civile; dalle 9,30 alle 17 mercato coperto dell’ex caserma “Tasso”: mostra-mercato dei prodotti delle aziende vincitrici del Premio Ana “Fedeltà alla montagna”; dalle 10 alle 12 nella nuova sala della “Tasso” convegno sul tema: “Gli Alpini e la tutela della Montagna. I Premi “Fedeltà alla montagna dell’Ana”; dalle 14 alle 16 nella caserma Salsa-D’Angelo esposizione di mezzi e materiali in dotazione alle Truppe alpine; alle 15,45: nella stessa caserma: onore ai Caduti e deposizione di una corona al Monumento; alle 16,45 nella Piazza dei Martiri alzabandiera; alle 17 nella stessa Piazza; carosello della Fanfara congedati Bgt Cadore; alle 18,30 nella basilica di San Martino messa presieduta dal vescovo monsignor Renato Marangoni; canti del Coro Congedati Bgt Cadore; dalle 21 alla Spes Arena concerto di Coro e Fanfara Congedati della brigata alpina Cadore. Domenica 19: alle 9,45 nel Piazzale della Resistenza ritrovo dei partecipanti al raduno; alle 10,30 inizio del trasferimento organizzato alpino per il Ponte degli Alpini ed il centro città, con scioglimento nella Piazza Santo Stefano e via Simon da Cusighe; alle 12 nel piazzale sul retro del palasport “A. De Mas” inizio della distribuzione del “rancio alpino”, alle 17 nella Piazza dei Martiri ammainabandiera accompagnato dalla Fanfara alpina di Borsoi d’Alpago. Qui di seguito un po’ di storia della Brigata Cadore, tratta dalla Libera enciclopedia Wikipedia e dal sito della Sezione Ana di Belluno oltre che dalla pubblicazione “Brigata Alpina Cadore. Trent’anni di presenza in provincia di Belluno 1953-1983” edita a cura di Mario Dell’Eva in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Belluno alla Brigata. Costituita l ‘1 luglio 1953 nel quadro della ricostruzione delle grandi Unità Alpine, avendo alle dipendenze, nella sua struttura consolidata, il 7° Alpini (btg. “Feltre”, “Pieve di Cadore” e “Belluno”, il 6° Artiglieria da montagna (gr. “Lanzo”, “Pieve di Cadore” e “Agordo”), la compagnia genio-pionieri, la compagnia trasmissioni, il Quartier Generale ed il Raggruppamento servizi. Radica le sue tradizioni militari nelle vicissitudini dei battaglioni e dei gruppi che inquadra e consolida la sua storia nei numerosi e gravosi impegni di ordine pubblico e di soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali: 1963 Vajont – Longarone (bandiere del 7° Alpini e del 6° Artiglieria da montagna insignite di medaglia d’oro al valore civile); 1966 Alluvione – Soccorso alle popolazioni bellunesi (insignita di medaglia di Benemerenza al valor civile; 1985 Val di Stava (TN); 1991 Bellunese e Puglia: Servizio d’ordine pubblico in concomitanza della guerra del Golfo; 1991 assistenza a profughi albanesi; 1992 assistenza a rifugiati croati e bosniaci; 1992 Lamosano – Alpago, protezione pubblica, minaccia frana di Lamosano; 1992-1993 operazione “Vespri Siciliani” – Sicilia. Alla “Cadore” – che è stata sciolta, con cerimonia solenne in Piazza dei Martiri a Belluno dove era nata, il 10 gennaio 1997 – è stata conferita la cittadinanza onoraria dai Comuni di: Belluno 1983, Longarone 1988, Arcade 1990, Cardato (RC) 1991, Marostica 1992. Sabato 11 gennaio 1997 il quotidiano Il Gazzerttino titolava: “La città si è stretta attorno ai militari in una commossa e suggestiva cerimonia che ne ha decretato lo scioglimento. Brigata Cadore, ora rimane il ricordo. Dopo quarantatré anni di attività è risuonato in Piazza Martiri l’ultimo signorsì”. Quasi un rito funebre collettivo ha unito simbolicamente tutti i cittadini presenti nello storico Campedel. Una città con le lacrime agli occhi. Il saluto del generale Primo Gadia”. Ed ecco i generali comandanti che si sono succeduti al vertice della Brigata Cadore: Carlo Ravnich, 1953-1956; Luigi Vismara, 1956-1958; Raffaele Binetti, 1958-1959; Francesco Dibitonto, 1959-1960; Mosè Bongioanni, 1960-1961; Alberto Di Leo, 1961-1963; Umberto Cavanna, 1963-1965; Vito Caruso, 1965-1967; Antonio La Verghetta, 1967-1968; Massimiliano Brugnara, 1968-1970; Luigi Clerico, 1970-1971; Giovanni Mervig, 1971-1972; Lorenzo Valditara, 1972-1974; Giorgio Donati, 1974-1975; Giovanni Polzot, 1975-1976; Giulio Primiceri, 1976-1978; Nazzaro Antonio, 1978-1979; Edoardo Bernardi, 1979 – 1980; Giovanni Prandi, 1980-1981; Domenico Innecco, 1981-1983; Carlo Jean, 1983-1984; Eugenio Mocchi, 1984-1986; Italico Cauteruccio, 1986-1987; Francesco Cervoni, 1987-1988; Mario Rosa, 1988-1990; Giovanni Papini, 1990-1992; Franco Chiesa, 1992-1993; Primo Gadia, 1993-1997. Ci sarebbero moltissimi episodi ed aneddoti da riportare ma per evidenti ragioni di spazio ci limitiamo nella circostanza a citare una realtà forse meno nota di altre ma sicuramente parimenti importante. Nel 1956 si costituisce all’aerocampo bellunese la Sezione Aerei Leggeri “Cadore”, alle dirette dipendenze del Comando Brigata. Nel 1966 viene trasformato in Reparto Aviazione Leggeri “Cadore”, articolato su due sezioni. In seguito si aggiungerà anche una Sezione Elicotteri da Ricognizione (SER). Nel 1976 il RAL si trasforma in 44º Gruppo Squadroni ERI “Fenice” e passa alle dipendenze del 4º Raggruppamento ALE “Altair” di Bolzano, rimanendo però di stanza a Belluno e continuando la sua attività di volo orientata prevalentemente a favore della Brigata “Cadore” (un distaccamento a Campoformido era invece di appoggio per la “Julia”). Nel 1996 muta denominazione in 48º Gruppo Squadrone EA “Pavone” e passa alle dipendenze del 7º Reggimento AVES “Vega”. Con il cambio di dipendenza cessa anche il tradizionale impiego a favore delle Truppe Alpine. Nel 1998 lascia la storica sede di Belluno per trasferirsi a Rimini. Concludiamo riandando alla prima edizione del Raduno della “Cadore” che ebbe luogo il 17, 18 e 19 settembre 1999: il lavoro del Comitato organizzatore, caratterizzato da passione ed impegno per mesi, è stato coronato da successo esemplare, con oltre 6 mila alpini che hanno sfilato per Piazza dei Martiri ed altrettanti schierati lungo il percorso; tutto si è svolto senza problemi, con lo speaker (l’avv. Stefani, speaker ufficiale della sfilata nazionale) che ricordava gli storici battaglioni e i reparti di un tempo. Dal palco delle autorità salutavano il presidente nazionale Ana, Parazzini, il comandante le Truppe Alpine ten. Gen. De Salvia, i vecchi comandanti (presenti i Sindaci dei Comuni del Bellunese; ai piedi della tribuna centrale, assieme ai Vessilli delle Sezioni di Feltre, Cadore e Belluno, i gonfaloni delle tre Città che hanno dato nome ai tre gloriosi battaglioni del 7° Reggimento Alpini).
NELLE FOTO (siti Sezione Ana Belluno, Wikipedia e riproduzioni dal libretto “Brigata Alpina “Cadore” Trent’anni di presenza in provincia di Belluno”): lo scudetto della “Cadore” col motto: “Alti come pini, forti come torri, uniti come catene”; il logo con l’annuncio del sesto Raduno della Cadore; quello che annuncia la festa della Sezione Ana Belluno sul Visentin il 12 giugno prossimo; il presidente dell’Ana bellunese Limno De Pra; immagine della prima edizione del Raduno; Belluno Piazza dei Martiri, 1954: solenne consegna delle bandiere di guerra ai reggimenti della “Cadore”; consegna di decorazioni alle bandiere dei reparti per opere di soccorso; disastro del Vajont del 9 ottobre 1963: la Cadore c’è!; bimbi di Agordo alla consegna di bandiere ai Reggimenti; il colonnello Gandolfo riceve la bandiera del 7. reggimento; gli alpini impegnati a Valle di Cadore dopo l’alluvione del novembre 1966; sgombero di detriti a Caprile dopo lo stesso evento calamitoso; il primo comandante della brigata, generale Carlo Ravnich; l’ultimo, generale Primo Gadia.
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