di Mirko Mezzacasa
REDAZIONE Ecco la “dritta” per il politico che occupa gli scranni romani o quelli veneziani, ma la “dritta” potrebbe essere interessante anche per chi ambisce a farsi notare sia in Provincia che nel proprio Comune. Una “dritta” Per fare bella figura tra gli elettori, anche se nella località dove focalizzeremo la nostra attenzione non sono molti. Ma vuoi mettere se ci sarà una legge che sostiene per davvero le attività di montagna? Se ci sarà una mano tesa verso chi ha deciso di continuare a vivere in zone disagiate? Se la notizia verrà divulgata in modo virale? Si scoprirebbe che casi come quello che stiamo trattando sono tanti, che il grido di aiuto dello scorso autunno (e le prime dichiarazioni della politica) è stato soffocato dal brindisi di fine anno perché con il 2020 sono iniziate a cambiare le cose, sono arrivati i problemi soprattutto per le piccole attività ad iniziare dal costoso e impegnativo registratore di cassa collegato direttamente in rete con l’Agenzia delle Entrate. Allora veniamo al nocciolo della questione iniziando dalla località: Fornesighe, lassù in cima alla Val Zoldana, da cartolina con le sue albe e i suoi tramonti, ma anche con gli antichi fienIli, le case ristrutturate e la gente che rimane aggrappata alle sue case e alle sue cose come ad esempio l’unico Bar della frazione, il Belvedere. Antico, come una volta con i prodotti essenziali per vivere bene, quello che trovi a valle anzi ancora meglio perché se laggiù trovi le macchinette mangia soldi e rovina famiglie, lassù c’è ancora il calcetto con la monetina e la leva da tirare per far scendere la pallina. Il Bar Belvedere che Clara ha gestito fin da quando ha avuto in dono le nozioni matematiche per incassare e dare il resto, allora c’era la lira. Prima di Clara i suoi genitori che hanno versato le prime “ombre” a metà anni Cinquanta. “Non ho ancora preso il nuovo registratore di cassa imposto da chi fa legge in questo mio Paese – ci confessa Clara Ros – c’è una proroga fino a giugno”. Ma a giugno se le cose rimarranno come oggi, il Belvedere chiuderà, la frazione perderà un servizio, la montagna continuerà a spopolarsi e la politica a riempirsi la bocca di “Ecco cosa dobbiamo fare”. L’esempio mi sembra eloquente per il Politico che vuole rispettare le promesse elettorali “Se eletto sarò custode del territorio…sarò dalla parte di chi vive in montagna”. Se a giugno Clara deciderà di fare il brindisi dell’addio la responsabilità è anche di chi ci governa e che anche questa volta ha snobbato…. la “dritta”.
Dallo zoldano a Feltre, tra un mese chiude la libreria Athena, un alrto colpo mortale per il centro. Da Feltre all’Agordino, triste passare per Cencenighe e vedere le serrande abbassate di “Soppelsa al Ponte” con il marchio “il folletto” definitivamente spento. Altrettanto triste camminare per il centro di Taibon ormai rimasto senza banca, edicola, panificio, ferramenta, negozi di alimentari. Resistono per ora i bar soprattutto dove il gioco d’azzardo prospera. Da Taibon ad Agordo però per una bella notizia, Laura apre il nuovo negozio di abbigliamento accanto alla chiesa nella ex coop della famiglia Sito, purtroppo si avviano verso la chiusura, dopo la Bussola Calzature, anche edicola e libreria.