VENEZIA “Il bostrico rischia di essere ancor più letale di Vaia per le nostre foreste, mettendone a rischio la sopravvivenza. Il Governo ha snellito le procedure, stanziando anche i soldi. Adesso la fase attuativa sia conseguente, perché gli alberi devono essere portati via con la massima urgenza”. A dirlo è Giacomo Possamai, capogruppo del Partito Democratico Veneto, rilanciando l’allarme sulla proliferazione del parassita che, secondo il rapporto dei Servizi forestali della Regione, potrebbe attaccare una massa legnosa superiore, dalle due alle cinque volte, a quella abbattuta dalla tempesta nell’autunno del 2018. “Sono le stesse linee guida di Palazzo Balbi a indicare come la forma di lotta più efficace contro il bostrico sia la rimozione del ‘materiale infestato’ in tempi rapidi: occorre distruggere le larve in fase di sviluppo prima dello sfarfallamento. È un pericolo che col disgelo primaverile si moltiplica a dismisura e il pericolo vero è che il danno diventi irreparabile, visto che attacca non solo le piante a terra, ma anche quelle in piedi indebolite da vari fattori di stress. L’emergenza bostrico è stata pienamente riconosciuta dal Governo, sganciandola da Vaia, l’ultima proroga emergenziale per la tempesta è scaduta lo scorso 8 novembre, ed è un bene perché gli amministratori locali lamentavano che non riuscivano comunque a spendere le risorse dedicate”. Nell’ultima legge di bilancio è stato creato un apposito fondo per la prevenzione delle infestazioni fitosanitarie provocate proprio dal bostrico con una dotazione complessiva di sei milioni, tre per il 2022 e altrettanti per il prossimo anno. Ma soprattutto vengono sveltite le procedure. “Sono provvedimenti che avevamo caldeggiato. Adesso manca l’ultimo passo: quello dell’attuazione che dovrà andare nella stessa direzione, semplificazione e accelerazione delle procedure, facendo chiarezza su ogni dubbio a partire dalla possibilità di installare teleferiche e realizzare piste di esbosco”.
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