Ricerca storica a cura di Alessandro Savio
TAIBON La Comunità Agordina in epoca mediovale e successivamente durante la Serenessima Repubblica di Venezia era suddivisa in Regole. I villaggi che ne facevano parte furono inizialmente raggruppati in un “Capitanato” governato da un Capitano con sede in Agordo che rappresentava gli interessi di importanti signori dalla marca trevigiana e amministrato direttamente dal Podestà di Belluno. Questi villaggi si dividevano in due distinte comunità e precisamente in Soprachiusa e Sottoschiusa e vi facevano parte 23 Regole; 10 di Soprachiusa e 13 di Sottochiusa. Lo storico confine fra le due confederazioni si trovava a Mezzocanale, località posta frà Listolade e Cencenighe ove esisteva un piccolo fortilizio in muratura di pietrame edificato per controllare il passaggio di persone, animali e varie merci. (Chiusa di Listolade) documentata nel 1139. Il Capitano durava in carica un anno ed era coadiuvato da due Consoli assistenti, eletti dal consiglio di Agordo formato da Notabili locali. Essi avevano il compito di governare la giustizia, difendere i confini e tutelare gli interessi del popolo presso il Consiglio di Belluno.Le Regole si basavano anche su fermi legami ecclesiastici che avevano dei principi basati su antiche radici talvolta soggette a notevoli dispute. Singolare fu la vertenza fra i Regolieri di Alleghe e Laste per la posizione delle Croci e dei gonfaloni nella processione che si faceva ogni anno la vigilia dell’Ascensione alla chiesa di L. Lucano in Comune di Taibon Agordino. Infatti dopo varie liti dovette intervenire nel 1662 con una sentenza giurata il Vescovo e Conte di Belluno e Feltre Ill.mo e Rev.mo Monsignore Giulio Barlendi che sentenziò l’ordine delle Croci nel modo seguente:
“Intendendo vertir certa differentia tra li Regolieri e volendo che tale differentia sia definita et terminata , decidemo che le Croci di S.Gotardo de Laste debbano andare avanti le Croci di S.Biasio d’Alleghe et così pronunciamo a laude del Signore Iddio giurando in pectore di haver sentenziato et deciso per nostra coscientia. Alla presenzia del Signor eccellentissimo et Reverendissiomo Girolamo Burattini Arcidiacono di Agordo e dei testimoni Rev. Livio Burattini et Anzolo del Polver quondam Fu magistrato Bartolomio da Taibon fu così deciso l’ordine delle Croci come devono andar processionalmente il giorno della vigilia dell’Ascensione a S.Lucano .”
ORDINE DELLE CROCI 1 S.Michele della Valle 2 S.S.Vittore e Corona de Voltago 3 S.Nicolò da Frassenè 4 S.Florian da Riva 5 S.Bartolomio da Tiser 6 S.Giacomo da Gosalt 7 S.Cipriano da Taibon 8 S.Lucano da Taibon 9 S.Gotardo da Laste 10 S.Tomaso 11 S.Antonio Abate da Cencenighe 12 S.Biasio d’Alleghe 13 S.Maria Maddalena della Rocca 14 La Pieve da Canal 15 S.Maria di Agordo. Ovviamente per ordine di importanza le più blasonate erano le ultime, e non le prime infatti le effigie di S. Maria di Agordo era posizionata al n. 15 essendo La Pieve di Agordo a capo della forania. Le varie Regole avevano inoltre la facoltà di riunirsi attraverso i capifamiglia od i loro rappresentanti per discutere i vari affari della comunità. La Regola di Taibon che raggruppava le quattro Regole di Forno Val – Peden – Taibon e Listolade si riuniva nella località detta “Col de La Mola” citata in un documento del 1548, che letteralmente in termini dialettali può provenire certamente da “colle”, mentre “mola” significa macina o ruota da molino ovvero utensile rotante in pietra. In effetti vista la esistenza di una roggia che incanalava l’acqua dalla località Forno di Val (inizio della Valle di San Lucano) e che scendeva successivamente passando per il centro di Taibon allo scopo di alimentare con la forza motrice dell’acqua vari opifici ,quali fucine, segherie, e mulini, è probabile che anche nel centro di Taibon esistesse un mulino per la macina delle segale. Il “Colle” nominato dai vari storici e localizzato nel pensiero comune di fronte alla chiesa di S. Rocco (demolita nel 1966 per questioni di viabilità), in realtà era ubicato più in alto e precisamente nella antica corte o piazzetta retrostante all’attuale edificio “Bar del Cech” in via Col di Lana. In quella corte, contornata da vecchi edifici di abitazione ed in posizione sopraelevata rispetto al centro del paese si riunivano i rappresentanti ed i capifamiglia della antica Regola di Taibon per discutere degli affari comuni che poi gerarchicamente venivano esposti al Consiglio del Capitanato di Agordo, secondo i dettami dell’istituto amministrativo. Le Regole nei Comuni di Sottochiusa ormai sono andate in oblio ed hanno perso l’aspetto giuridico della cura del territorio e le antiche radici storiche . Continuano invece ad esistere nei paesi dell’alto Agordino e soprattutto in Ampezzo, Cadore e Comelico. Attualmente, in quei territori , l’Istituto delle Regole ha una notevole importanza sulle scelte in alcuni specifici argomenti , soprattutto inerenti alla proprietà collettiva delle terre di pascolo e forestali che si intendono di uso esclusivo degli abitanti originari
Note da : Storia dell’Agordino. don Fernando Tamis Il Capitanato di Agordo del 1500. Tito De Nardin – G. Tomasi San Lucano Una Chiesa una casa. Alessandro Savio – Tito De Nardin I nomi dei luoghi della Conca Agordina. Tito De Nardin – G. Tomasi
GALLERIA FOTOGRAFICA Cartoline d’epoca primi anni del 900