di Renato Bona
Intitolata a Santa Maria Assunta, fu consacrata nel 1502
Quasi inesistenti le notizie su Internet della chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta di Castion (parroco è don Marco De March, subentrato pochi anni or sono a don Ottorino Pierobon che aveva guidato la parrocchia per ben 32 anni; collaboratore parrocchiale don Alberto Bisson). Eppure per la chiesa castionese oggi, lunedì 24 giugno 2019, ricorre il cinquecentodiciassettesimo anniversario della dedicazione, avvenuta nel 1502 , come ricorda il settimanale “Domenica” edito dalla Diocesi di Belluno-Feltre e diretto dal vescovo emerito Giuseppe Andrich. La libera enciclopedia Wikipedia scrive: “… L’arcipretale, risalente al X secolo, dedicata a Santa Maria Assunta, ricostruita agli inizi del Cinquecento e modificata in seguito nel 1809, conserva un’Assunzione della Vergine di Cesare Vecellio. Nel paese si trovano inoltre la chiesa di San Cipriano e quella di Santa Maria dei Battuti utilizzata oggi come battistero. Inoltre sparse in tutta la zona si trovano numerose chiese, molte di esse ricche di storia e di valenze artistiche ed architettoniche”. E il sito della Provincia di Belluno si limita a pubblicare la foto con didascalia della Madonna Annunciata di Cesare Vecellio. Più dettagliato il libro di Vincenzo Caputo (con cenni architettonici di Roberto Reolon): “Belluno. Uno sguardo a centoquindici chiese”, edito nel novembre del 2012 per i tipi della Tipografia Piave dall’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali presieduto dal prof. don Sergio Sacco. Si può leggere infatti: “La chiesa attuale, già chiamata S. Maria di Campagna, è stata solennemente consacrata il 24 giugno 1502 e ampliata nel 1809. Migliorie e ampliamenti avvennero anche in tempi successivi. L’inaugurazione del campanile è avvenuta il 24 giugno 1886. Sembrerebbe però che la fondazione della parrocchia risalga almeno al secolo IX”. E, ancora: “La prima documentazione in cui la Pieve castionese viene espressamente nominata è la Bolla di Papa Lucio III (15 ottobre 1185) mentre nella Diocesi di Belluno era vescovo Gerardo de’ Taccoli (1184-1197)”. Quanto alle opere d’arte Caputo ricorda: “Numerose le opere di vari autori all’interno, risalenti ai secoli scorsi, fra le quali una Vergine con Bambino in gloria con santi, di Francesco Frigimelica il Vecchio (circa 1614), Resurrezione di Lazzaro e adorazione dei pastori, di Gervasio Protasio Alchini (1668-1743), Altare del Crocifisso o delle Anime del Purgatorio (170 9) e il Crocifisso in marmo di Castellavazzo (1712) opera di Antonio Tarri,Vergine Annuniata e Angelo (Bottega di Cesare Vecellio (sec. XVI), Pala dell’altare maggiore raffigurante l’Assunzione della Vergine, di Cesare Vecellio (1596), S. Marco evangelista nella parete destra dell’aula, di Agostino Ridolfi (1646-1727), Altare della Beata Vergine del Rosario, intagliato e scolpito da Giovanni Auregne (1631), Stazione della Via Crucis di Girolamo Moech (sec. XIX)” . Reolon nei cenni architettonici sottolinea fra l’altro che “Questa chiesa è la più grande delle parrocchiali esterne al centro di Belluno. Ricostruita nella seconda metà del secolo XIX in stile neoclassico, sia all’esterno che all’interno…L’imponente facciata a marmorino bianco è caratterizzata dalle quattro grandi lesene con capitello ionico collegate dalla trabeazione e una fascia intermedia di ripartizione, tra pieni e vuoti, dove sono inserite nicchie, fori e la porta d’ingresso con b cornice arcuata… Anche il campanile a torre merlata è simile a quello di Bolzano Bellunese e sorge staccato dalla chiesa sul sagrato meridionale… Sopra la massiccia cella campanaria su basso parapetto, è impostato il coronamento di merli ghibellini. Incastonato nella risega meridionale tra l’abside e la navata si nota il vecchio campanile con cella in pietra di Castellavazzo, senza cuspide”. NELLE FOTO (Renato Bona): esterni ed interni della arcipretale di Santa Maria Assunta di Castion.