«Sapevamo da mesi di questa sua sofferenza e di qualche difficoltà all’interno del gruppo consiliare, e per questo eravamo consapevoli che questa uscita fosse imminente. Non siamo abituati a respingere pregiudizialmente le critiche che ci vengono mosse perché siamo consci che si può sempre fare meglio e quindi, anche in questa occasione, non mancheremo di fare autocritica. Siamo però anche certi che in questa legislatura porteremo a compimento il nostro programma; non possiamo non ricordare come, anche nella scorsa legislatura, centrammo gli obiettivi nonostante i timori di alcuni. Rivendichiamo invece la silenziosa rivoluzione della città di Belluno iniziata sette anni fa, una città oggi più pervasa dal senso di comunità e più orientata ad una visione sociale e di equità: un processo impegnativo, che come tutti i grandi cambiamenti prevede approcci diversi per essere affrontato e, quindi, può capitare che nel percorso si perda qualche compagno di squadra, senza che per questo venga meno l’amicizia nei confronti di chi ci lascia, come infatti avviene in questa occasione».