ROMA “La scomparsa di Guido De Zordo è l’ennesima brutta perdita per la montagna bellunese. Da insegnante, sindaco, consigliere provinciale e presidente del Parco nazionale Dolomiti bellunesi ha sempre sostenuto le sue idee a favore del territorio che amava, il Cadore e la provincia di Belluno. Un pensiero ai suoi familiari”. Così in una nota di cordoglio il deputato Dario Bond.
BELLUNO «Con De Zordo la montagna bellunese perde un’altra figura di riferimento. Un uomo e un amministratore che ha rappresentato un pezzo di storia del Cadore e non solo». Lo scrive il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, in una nota di cordoglio per la scomparsa di Guido De Zordo, già sindaco di Cibiana, consigliere provinciale e presidente dell’ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. «La passione che aveva De Zordo per il territorio si è sempre contraddistinta per professionalità e impegno. Il senso di appartenenza e l’orgoglio bellunese e cadorino di cui era convinto sostenitore rimarranno come esempio». «Questi ultimi mesi purtroppo ci hanno privato di persone in gamba e amministratori di livello, una schiera di cui De Zordo faceva senza dubbio parte» conclude il presidente Padrin. «A nome dell’intero consiglio provinciale, esprimo il cordoglio della Provincia e rivolgo un pensiero ai familiari di De Zordo».
VENEZIA “Guido De Zordo ha fatto parte di una generazione di bellunesi che hanno particolarmente amato le loro montagne e che recentemente ci hanno lasciato. La sua morte lascia un nuovo vuoto nella storia della montagna bellunese”. Così il Presidente della Regione Veneto esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Giudo De Zordo, già Sindaco, Consigliere provinciale e Presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti. “De Zordo – aggiunge il Governatore – ha messo il suo amore per la montagna anche al servizio delle Istituzioni delle quali ha fatto parte. Questo è un merito che la popolazione bellunese sono certo non dimenticherà. Rivolgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene”
VENEZIA Il ricordo di Gianpaolo Bottacin, assessore regionale. “Se ne va un amico. L’avevo conosciuto fin da piccolo prima come insegnante a scuola, poi come l’uomo che mi ha avvicinato alla politica, di cui posso certamente dire sia stato il mio primo maestro. Dopo molto tempo passato in Provincia, sulla fine degli anni novanta ne presi anche il testimone all’interno del Consiglio provinciale, dove continuai sulla sua strada facendo un’opposizione costruttiva. Ricordo ancora di come, differentemente da altri che il giorno dopo aver ricevuto un incarico pensano di essere per così dire già “imparati”, io per almeno un paio d’anni ogni volta che c’era un Consiglio o una Commissione mi confrontavo regolarmente con lui sui documenti all’ordine del giorno prima di andare in assemblea, pronto a raccogliere gli utili spunti della sua grande esperienza. Era sempre disponibile e mi ha insegnato molto. Anche se qualche soddisfazione se l’era tolta, avrebbe forse meritato di ricevere di più dalla politica, a cui per tutta la vita ha dedicato il suo infinito amore. In tal senso sono felice di aver potuto proporre il suo nome per la presidenza del parco all’allora ministro Matteoli, che poi lo nominò in tale ruolo. Forse la carica più importante che ha avuto, anche se certo è prima di tutto per la sua amata Cibiana che resterà per sempre ricordato. Ciao Guido”
CALALZO “Con la scomparsa di Guido De Zordo, se ne va un maestro e un simbolo della destra bellunese. Lascerà in me un grande vuoto”: è un ricordo commosso quello del senatore e sindaco di Calalzo Luca De Carlo, alla notizia della morte di Guido De Zordo, già sindaco di Cibiana ed ex presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. “A De Zordo mi legano tanti ricordi personali, oltre che politici: è stato il mio professore di storia alle scuole medie”, ricorda De Carlo. “A lui devo il mio essere di destra: non ha mai voluto far passare la sua idea politica attraverso l’insegnamento, ma lo vedevo regolarmente eletto in consiglio provinciale, candidato nel collegio elettorale di Calalzo, prima con l’MSI e poi con Alleanza Nazionale. È stato un simbolo, il primo sindaco MSI in provincia di Belluno, ed è stato un punto di riferimento per chi – tra noi giovani – guardava con interesse attivo alla politica”. “Ci sentivamo spesso, confrontandoci su tanti temi, locali e nazionali”, conclude De Carlo. “Era una delle menti più brillanti della destra bellunese e sicuramente sentirò tantissimo la sua mancanza”.
BELLUNO È con un enorme dispiacere che Fratelli d’Italia Belluno-Dolomiti ha appreso che è mancato il Professor Guido De Zordo. Storico, indimenticato ed indimenticabile Federale di Belluno. Ha insegnato, per professione, la vita e, per passione, politica – LA Politica – a generazioni di ragazzi bellunesi. Una perdita grandissima Chi ha cominciato a fare politica, ragazzino, a Belluno, nella destra, non può dimenticare la figura di Guido De Zordo: era il riferimento, l’esempio e la figura cui chiedere consiglio. Ascoltarlo significava imparare, imparare politica, tecnica e vita. Mancherà al nostro mondo e, sopratutto, ai suoi cari. Tanti di coloro che oggi militano in Fratelli d’Italia, cui sono oggi riconosciuti ruoli e capacità dal partito, quali Luca de Carlo, Filippo Osnato, Andrea Stella e Marco Osnato, devono molto al professor de Zordo. Proprio l’onorevole Marco Osnato vuole ricordare De Zordo così: “Insieme a Bortolo Zanenga, Mario Demattè e Oscar Fabrizi era una delle certezze per chi, giovanissimo militante, dopo aver salito le rampe di scale entrava nella Federazione del MSI di via Carrera: Guido de Zordo appariva con il suo aplomb professorale e col suo sguardo apparentemente severo e non mancava mai di fornirci la sua analisi precisa, argomentata mai banale sull’attualità politica, ma – allo stesso tempo – non perdeva occasione di rivolgere una battuta o un sorriso a noi, allora, giovani del Fronte della Gioventù. De Zordo, il nostro Federale, è stato l’esempio di come un partito allora considerato a Belluno residuale potesse comunque, grazie a persone come quelle citate, essere in grado di formulare proposte importanti per il suo territorio a partire dalla storica battaglia per la “Regione Dolomitica”. Innamorato di Cibiana, del Cadore ma, direi, di Belluno e soprattutto dell’Italia Guido è stato un maestro discreto e morigerato negli elogi, ma lo voglio ricordare col suo consueto sorriso quando, già sofferente, non riuscì a nascondere la soddisfazione di sapere che due suoi “boce”, Luca de Carlo e io, erano finiti addirittura in Parlamento. Ciao Guido!”
BELLUNO La notizia della morte dell’ex sindaco di Cibiana, presidente dell’ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e consigliere provinciale è l’ennesima perdita per la montagna bellunese. “Siamo tutti scossi – le parole del commissario provinciale della Lega, Franco Gidoni -. Sappiamo bene tutti quanto De Zordo si sia speso per il territorio tutto e, in particolare, per il suo amato Cadore. La montagna ha bisogno di persone così, animate da una forte passione, da grandi ideali. Da parte nostra un grande grazie per il tuo impegno, Guido”. La perdita ha profondamente scosso il primo cittadino di Cibiana, per il quale De Zordo è stato una guida e al quale era legato da profondo affetto. “Ex sindaco di Cibiana, ex consigliere della Provincia di Belluno ed ex presidente del Parco, Guido De Zordo era una figura cardine di tutta quanta la politica bellunese. Si distingueva per la grande presenza istituzionale con la quale rappresentava tutti noi sia a livello nazionale che internazionale; una figura sapiente, illuminata e acculturata, che in tantissimi episodi ha rappresentato con la sua unica eleganza la nostra Cibiana. Come in occasione dell’inaugurazione del Museo delle Nuvole di Reinhold Messner o quando accolse al Passo Cibiana la cancelliera tedesca Angela Merkel, in occasione di una visita proprio al museo. Per me era un amico, un mentore, mi aveva istruito e seguito durante la campagna elettorale e fino ad oggi sapevo che potevo sempre contare in un suo consiglio, anche durante questo difficile periodo recente. Sempre informato sulla politica e sull’attualità, i suoi suggerimenti erano maturi e razionali, mai si smetteva di imparare da una persona che è stata maestro di mestiere e per me. Mancherà tanto, a me e a tutti noi”.
BELLUNO «Sto pensando a una persona cara, a una persona bella, a un amico, che ho avuto la fortuna di conoscere per quasi quarant’anni. Non sempre eravamo d’accordo su alcune problematiche del nostro territorio, ma la nostra reciproca stima non è mai venuta meno. Quanti ricordi mi vengono in mente caro Guido, ricordi che mi accompagneranno per tutto il resto della mia vita». Oscar De Bona, presidente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, vuole ricordare così la figura di Guido De Zordo, venuto a mancare oggi all’età di 75 anni. Ex sindaco del Comune di Cibiana di Cadore è stato presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi dal 2004 al 2010 e, per un ventennio, consigliere provinciale. «Militavamo in due campi politici opposti, ma tra noi c’è sempre garbo e rispetto. Ricordo quando ero presidente della Provincia di Belluno i suoi interventi di consigliere di opposizione. Interventi puntuali, precisi e costruttivi. Spiegava con cognizione di causa e argomentava la sua posizione. Era comunque disponibile a cambiare direzione di voto. Una persona splendida». De Bona lo ricorda anche come presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: «Nella mia veste di assessore ai Flussi migratori ho realizzato assieme a Guido un progetto che ha portato una decina di giovani veneti in Sud America, in Cile e Argentina, per siglare un rapporto di collaborazione tra il Parco Naturale di Omora e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. In quella spedizione era presente anche Guido e il nostro giovane direttore Marco Crepaz. È stata un’esperienza meravigliosa e ricordo i suoi interventi anche negli incontri svolti con le comunità veneta del Sud America». Guido De Zordo è stato inoltre socio fondatore dell’Associazione “Casa d’Europa” e non bisogna dimenticare il suo ruolo fondamentale nel recupero del Monte Rite. «Un grande abbraccio ai tuoi familiari e alla tua meravigliosa comunità di Cibiana e di tutto il Cadore. Ciao Guido, avremo modo come Abm di ricordarti».
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