Nell’anno 2000 il Comune di La Valle Agordina ha formalizzato l’acquisto del forte o casermetta di Forcella Moschesin. Attraverso questo articolo cercheremo di capire le motivazioni che indussero l’Esercito alla costruzione del forte e cercheremo di collocare nei giusti anni i lavori per la sua costruzione e quelli delle mulattiere d’accesso alla forcella. La decisione di presidiare e fortificare Forcella Moschesin prese corpo negli ultimi anni del 1800 ed i primi del 1900. Vi erano all’epoca pressioni delle popolazioni della Valle di Zoldo per la costruzione di una strada attraverso Forcella Staulanza che avrebbe garantito alla valle uno sbocco verso Selva di Cadore e soprattutto verso l’alta valle del Cordevole ed il Tirolo e quindi avrebbe notevolmente incentivato la disastrata economia zoldana basata sulle officine fabbrili per la fabbricazione di chiodi ed altri manufatti, messa in ginocchio alcuni anni prima dalla “brentana terribile”, un’alluvione poderosa che in un sol colpo aveva distrutte la maggior parte delle officine fabbrili (fusinele) della vallata. Ma la costruzione della strada attraverso Forcella Staulanza non rientrava negli obbiettivi strategici degli alti comandi che guardavano con preoccupazione il contemporaneo svilupparsi di una buona rete viaria nel vicino Tirolo, quindi in caso di conflitto non bisognava creare una viabilità di penetrazione verso la valle del Piave utile al nemico in caso di aggressione. Si continuava cioè a pensare lo Zoldano e l’Agordino come aree “cuscinetto” a scarsa viabilità di fondovalle per rallentare il nemico ed attenderlo sulle linee fortificate. La precaria viabilità avrebbe ostacolato il nemico in avanzata nel procurarsi i rifornimenti dalle proprie retrovie in Tirolo. Nel 1906 gli alti comandi , a fronte di una nuova richiesta dei Comuni locali per sollecitare la costruzione di una strada attraverso Forcella Staulanza, affermarono che la costruzione di tale strada avrebbe facilitato l’aggiramento delle linee di difesa permanenti Italiane poste sul Cordevole (Tagliata di S.Martino – Castèi-, già operativa dal 1896 circa) e sul Boite. Restava però il fatto che bisognava guarnire quel tratto di frontiera coincidente con la Val di Zoldo. Si decideva così di intervenire su diversi punti uno dei quali era appunto Forcella Moschesin. Venne deciso di erigere sulla forcella un ricovero da guarnire con un corpo di guardia composto da un plotone. Il progetto per la costruzione del ricovero, ridimensionato dall’Ispettorato Generale del Genio, venne approvato dal Comando del C.S.M. (foglio n.451 del 03/03/1910) e poi trasmesso al Ministero della Guerra ottenne i fondi necessari alla costruzione concessi con dispaccio n. 5704 del 18 aprile 1910. Ma già prima di questa data la forcella Moschesin era oggetto di attenzioni e frequentazione da parte dei militari, tanto che nel 1909 il Comune di La Valle Agordina ricevette la prima missiva riportata qui a seguito. Negli anni seguenti poi iniziarono i lavori di costruzione del forte e della viabilità d’accesso.
7° REGGIMENTO ALPINI – Battaglione Feltre
Agordo 22 Maggio 1909, Al Sindaco del Comune di La Valle
Oggetto: Riattamento del ponte dell’ Ortigas
Lo scorso anno i muli di questo battaglione nel recarsi alla forcella Moschesin incontrarono varie difficoltà al Ponte dell’Ortigas il quale era rotto in diversi punti. Nella supposizione che quest’anno il ponte si trovi nelle medesime condizioni, questo Comando nell’interesse comune, si offre di fornire il personale occorrente per il riattamento di detto ponte purché codesto Municipio fornisca legname e chiodi sufficienti per tale lavoro. Si attende una risposta. Il Maggiore Comandante del Battaglione.(firmato: Pellegrini). Nota dell’autore: il Ponte dell’Ortigas era il ponte situato sul Valin de S.Antoni dove ora la strada passa incassata in roccia, tale Valin è tuttora chiamato Valin dell’Ortigaz.
La Valle Agordina 24 Ottobre 1910 – Delibera di Consiglio Comunale:
Oggetto: Ratifica di delibera Municipale d’urgenza 31 Luglio 1910 sul taglio piante e stanghe per costruzione ricovero militare alla Forcella Moschesin.
La Valle Agordina 9 Settembre 1912 – Delibera di Giunta Municipale:
Il Sindaco Riferisce quanto segue: Avendo ricevuto una lettera ieri sera dall’ufficiale incaricato dei lavori della strada mulattiera dalla Casera Foca passando alla Casera Moschesin e Forcella Premper il quale domanda d’urgenza che gli venga concessa n° 10 piante per i bisogni occorrenti a riattare detta strada. Considerato che detta strada è servibile anche per i Comunisti. La Giunta Municipale concorde ed a voti unanimi delibera in via d’urgenza di concedere gratuitamente la martellata di n° 10 piante richieste ed all’occorrenza quel numero di piante che l’Agente Forestale incaricato d’accordo con l’ufficiale direttore dei lavori considera necessarie e nella località in prossimità della strada stessa. (nota dell’autore: comunisti=abitanti del comune, in lingua italiana pre-bolscevica dell’epoca ).
La Valle Agordina 6 Ottobre 1912 – Deliberazione di Consiglio Comunale n.437
Oggetto: Costruzione strada mulattiera dal Pont Ortigaz alla sommità del Col di Ligam.
Riferito dall’Assessore Da Roit Costantino come il Capitano del Distaccamento Alpino di Agordo che sta costruendo la strada mulattiera a scopo militare, che sarebbe necessaria la combinazione oltre a quella costruenda prolungarla dal Ponte Ortigaz al Col de Ligam perché utilissima e necessaria anche al Comune e chiede la somma di Lire 500:00 etc….Delibera la costruzione da parte del distaccamento alpino del tronco di strada da Pont Ortigaz al Col de Ligam colla corresponsione di Lire 500:00 etc……
Da questi documenti capiamo chiaramente che non esisteva fino al 1912 il tratto di strada che da S. Antonio (Valìn Ortigaz) porta fino in prossimità dell’attuale penultimo tornante prima di arrivare a Malga Foca. La strada, fino a quella data, da S.Antonio proseguiva verso Piqual sull’attuale tracciato per Piqual e di lì saliva a Malga Foca lungo la Cal del Ligam sul citato Col del Ligam per poi arrivare alla malga. Lo stesso dicasi per la strada che, nel 1912, si dice in costruzione a valle del Ponte Ortigaz che poi è l’attuale tracciato che dalla base del Bot dei Murèr porta alla Madonna e poi sale a S.Antonio. Prima del 1912 la strada era l’attuale “strada vecia” che dalla base del Bot dei Murèr si porta alla Madona Vecia da dove si diparte una diramazione che da un lato consente di attraversare a monte la Forra delle Pontesìe e dall’altro sale alla Madonna attuale e prosegue per Folega. Dalla “Madona Vecia” il tracciato sale quindi a S.Antonio dove si trovava un ponte notevolmente disastrato stando alla nota sopra descritta. Da Piqual, oltre che la Cal del Ligam che portava a Malga Foca, vi era un’altra strada che salendo il Col Sarèn portava in prossimità del Lac del Rù dove, sulla cartografia del Barone Anton von Zach, di inizio 1800, compaiono delle costruzioni. Da Malga Foca la mulattiera si congiungeva al Lac del Ru con la mulattiera che saliva da Piqual lungo il Col Seren e proseguiva poi dalla località Le Mandre, salendo lungo il pascolo della Costa dei Cantier, fino a Forcella Giaon, per poi proseguire attraverso le Buse de Piae fino a Forcella Moschesin e infine scendere in Val di Zoldo. Lo scollinamento a Forcella Giaon era a circa 1840 metri slm per poi salire lungo le Buse de Piae fino ai 1940 mslm di Forcella Moschesin. Questa era l’antica viabilità che collegava il paese di La Valle con Forno di Zoldo ed è riportata su buona parte della cartografia storica ante 1910. Il tracciato descritto, venne proposto come percorso tematico, nei primi anni 2000, con il nome di Via dei Capitaniati, in quanto collegamento storico tra il Capitaniato d’Agordo e il Capitaniato di Zoldo. In questo contesto venne anche costruito il nuovo tratto di mulattiera militare che da Malga Moschesin porta a Forcella Moschesin e che è oggi un tratto dell’attuale Alta Via n. 1 delle Dolomiti e scollina sulla Costa di Piae a circa 1960 mslm per poi scendere dolcemente verso i 1940 mslm di Forcella Moschesin. Il Genio Militare predispose questo nuovo tracciato come mulattiera di arroccamento sull’alta Val Clusa, al servizio, oltre del del Forte di Forcella Moschesin, anche degli apprestamenti militari in caverna a presidio della testata della Val Clusa.
LE FOTO DALL’ARCHIVIO DI TIZIANO DE COL
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