ROCCA PIETORE A casa mia, a casa Mezzacasa i ferri battuti di Sottoguda sono entrati che ero ancora piccolino, molto piccolino, non arrivavo mica in cima al tavolo. Su quel tavolo c’era un portafrutta in vetro azzurro mare, attorno una corona di ferro battuto. Per la prima volta mi imbattevo in un’opera d’arte, unica nel suo genere e che mi ha accompagnato per tutta la vita, a distanza di 50 anni è ancora lì in bella evidenza. Mio papà amava il ferro, realizzava anche lui a modo suo delle opere d’arte che ancor’oggi sono davanti a casa, in giardino, nelle case delle mie sorelle e anche altrove, sono i famosi dondoli dell’Adone. E’ stato lui che un giorno mi ha portato verso i Serrai di Sottoguda, ma prima si è fermato in quel laboratorio-officina da dove era uscito il portafrutta azzurro mare. Da quella volta ogni volta che ci passo rivedo le mani nere di mio padre, mi sembra di sentire l’odore dell’officina della prima visita e gli occhi impastati di bellezza, di arte, di ferro artistico che solo loro lassù, sotto la Marmolada alle porte dei Serrai hanno saputo e sanno fare. E’ dal 1923 che la tradizione continua, si tramanda. Ma eccoci all’argomento del giorno. L’ultima trovata artistica è l’alpen zoo dalla gallina all’oca, pecore, agnelli pastori, ma anche cervi, caprioli volpi, il lupo che si staglia nell’ombra mentre l’aquila su un sasso sembra essere lì appollaiata per fare la guardia. Un museo a cielo aperto, difronte ai ferri battuti della famiglia De Biasio. E’ l’ultima trovata di Carlo in ferro cortain, una lamiera che oltre ad avere una grande resistenza meccanica, ha come principale caratteristica la resistenza alla corrosione. La sua colorazione caratteristica lo rende un materiale utilizzatissimo in architettura e nell’interior design. L’acciaio Corten grazie ad una esposizione agli agenti atmosferici, si riveste di una patina uniforme e resistente, costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega che impedisce il progressivo estendersi della corrosione. Quindi un punto in più per le nostre valli, un “ohhhh” strappato al turista in transito. Non potevo non “rompere le scatole” a Carlo, ma come immaginavo non mi ha deluso e sono lusingato perché si sa che il ferro si batte finché è caldo e fargli posare il martello sopra l’incudine per accedere al telefono…è stato un successo.
da Sottoguda.it
Il ferro battuto a Sottoguda vanta una tradizione secolare: la disponibilità del minerale a Colle Santa Lucia, presso le miniere del Fursil ha fatto nascere già da antica data una produzione di attrezzi di uso quotidiano. Ma non solo, il fèr da l aniél, (il ferro dell’agnello, dal marchio del Principato di Bressanone) grazie alle sue eccellenti proprietà duttili era anche ricercato materiale d’armi quali spade e frecce. È negli anni ’20 che nasce la lavorazione del ferro battuto artistico, grazie alla maestria e allo stile inconfondibile dei Fratelli De Biasio. Dopo aver appreso il mestiere in Val Gardena, il giovanissimo Carlo con i fratelli Fredo e Pippi torna a Sottoguda, ma a causa delle ristrettezze economiche del primo dopoguerra non dispone di modelli da copiare; si ispira quindi alla meravigliosa natura che lo circonda; con grandissima creatività realizza farfalle, fiori, coccinelle, galli cedroni, gufi e i draghi frutto della sua fantasia. Il mestiere è stato tramandato di generazione in generazione e gli oggetti ornamentali unici e inimitabili sono in vendita presso le botteghe in località Pian, una delle quali è aperta per visite guidate.marmolada film by Nesello