«Grazie all’addestramento quotidiano effettuato dagli agenti della squadra cinofila, la nostra Polizia Provinciale costituisce un fiore all’occhiello, un modello che altre realtà ci invidiano – sottolinea il presidente della Provincia Roberto Padrin -. Il fatto che altre istituzioni anche a livello nazionale guardino a Belluno per studiare una collaborazione è un orgoglio per il nostro ente. I nostri agenti svolgono un servizio importantissimo per l’ambiente e per i cittadini».
BELLUNO La Polizia Provinciale di Belluno, coordinata dall’istruttore capo Daniele Comiotto che da anni collabora strettamente con l’istituto zooprofilattico di Belluno e con il nucleo cinofilo è stato fondamentale anche nella gestione della passata epidemia di rabbia silvestre. «Si tratta dell’ennesimo riconoscimento della professionalità della nostra Polizia Provinciale e delle qualità del lavoro espresse dai nostri agenti» commenta il presidente della Provincia Roberto Padrin. «Un vanto assoluto che ci teniamo stretto, per il servizio che viene offerto a tutto il territorio».
La squadra cinofila della Polizia Provinciale è nata a metà degli anni Novanta, quando a seguito dell’assorbimento degli ex guardiacaccia alcuni agenti prestavano servizio con il loro cane. Le attività variano dal controllo della fauna selvatica all’antibracconaggio, fino alla ricerca di carcasse di animali morti a seguito di incidenti stradali. Fin dalla sua istituzionalizzazione, la squadra cinofila si è specializzata anche nella ricerca di armi ed esplosivi; in più, il nucleo si è arricchito di alcuni cani anti-veleno della Regione Veneto. Ad oggi, la Polizia Provinciale ha in dotazione: due cani anti-esplosivo (Emma, un pastore belga Malinois; e Randy, un flat coat retriever); un cane antidroga (Uester, pastore tedesco grigio, che ha partecipato a parecchie operazioni, favorendo anche alcuni arresti); tre cani segugi da traccia (un bavarese di nome Finn, un segugio hannoveriano di nome Rosy, e il bassotto Nat); e quattro terrier per il controllo della fauna selvatica. Sono cani di proprietà dell’agente, per i quali la Provincia non ha spese. A questi si aggiungono i due cani anti-veleno di proprietà della Regione (Cris, pastore tedesco; e Coral, golden retriever), operativi in tutto il Nordest, che nel 2019 hanno permesso la bonifica di alcune aree in cui erano stati gettati bocconi avvelenati.