AGORDO Dopo due giorni di trattativa è stato sottoscritto, tra organizzazioni sindacali, governo e parti industriali, il nuovo protocollo di intesa, il quale indica gli aspetti sanitari a tutela dei lavoratori che tutte le aziende in Italia dovranno rispettare in questa emergenza causata dall’epidemia.
Sicuramente l’applicazione del nuovo protocollo sarà oggetto di confronto tra le parti sindacali e l’Azienda, nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Resta però molto difficile l’attuale clima nel nostro stabilimento con la preoccupazione che cresce tra i lavoratori anche in questo sabato, viste le notizie sul progredire dell’epidemia in tutto il territorio nazionale. Sono sempre più numerosi i colleghi che ritengono anch’essi necessario effettuare una fermata, utilizzando gli ammortizzatori sociali a copertura delle giornate. La successiva ripresa dell’attività, in uno stabilimento con implementate tutte le misure necessarie per la tutela della salute, consentirebbe di lavorare senza la comprensibile forte agitazione di questi giorni. Emilio Bez Coordinatore Uiltec-Uil Luxottica Agordo
LA LETTERA
Ed è così che in questi tristi giorni ci ritroviamo a riflettere sui nostri stili di vita, sulle amicizie,sulle relazioni, su tutte quelle cose che ad oggi vengono meno. E ci si ritrova a sentirsi diversi gli uni dagli altri, cinesi, italiani, europei, lavoratori di serie A e di serie B. Sì, perché sembra che la vita di alcune persone sia più importante di altre. Mi sento di chiedere al cavalier Del Vecchio, o a chi per lui forse prende le decisioni, da buon dipendente Luxottica, siamo solo un numero? Questo credo sia quello che molti dei miei colleghi si sentono in questi giorni. Solo un mese fa si parlava nei reparti di salute sul posto di lavoro, di fare presente ogni problema, ansia o tensione che si venisse a creare, per il buon vivere del lavoratore stesso. E queste parole dove sono finite di fronte a un emergenza del genere? Siamo in 4mila dipendenti, forse più solo ad Agordo, pensiamo un po’ se solo la metà di questo numero venisse contagiato a quale quota salirebbe il numero delle persone in terapia intensiva?a quale numero salirebbe in una settimana il numero dei contagiati?si perché la maggior parte dei dipendenti a casa ha anche una famiglia, ha dei genitori magari non più giovani, dei bambini piccoli, una moglie incinta, o magari esso stesso portatore di qualche malattia o difficoltà di salute. È inutile farsi pubblicità con premi, carrelli della spesa, cene aziendali se poi in gravi casi di allerta le persone stesse vengono messe in secondo piano. Sappiamo benissimo anche noi che ci troviamo in un grave stato di crisi anche economica, ma come pensiamo di poter ripartire se non si ferma prima il problema? Forse non tutti saranno d’accordo con me, forse sarà solo un mio pensiero, ma spero che qualcuno si fermi un attimo a riflettere.
Alessia…una dei tanti operai