VENEZIA diretta da Marghera, sede della Protezione Civile, dove il Presidente del Veneto Luca Zaia fa il punto sull’emergenza Covid-19
I NUMERI TAMPONI MOLECOLARI 3895438 TAMPONI RAPIDI 2898659 POSITIVI ULTIME 24 ORE +241 POSITIVI ATTUALI 24819 INCIDENZA TAMPONI-POSITIVI 2,93% POSITIVI DA INIZIO EPIDEMIA 321716 RICOVERI 1581 AREA NON CRITICA 1433 (-5) TERAPIA INTENSIVA 148 (-3) DECESSI 9509 (+11) DIMESSI 15298
LEGGI LA CONFERENZA STAMPA DI LUCA ZAIA
Qui devono pagare i danni non è solo una questione di ristori per i mancati incassi. E gli stagionali, come li ristori?
Un’ordinanza quattro ore prima: imbarazzante e non giustificabile. Molte aziende non ripartiranno più. Sento parlare tanto di lockdown, esperti che pontificano, dibattiti di tutto: chiedo, chi ne parla ha informazioni che noi non sappiamo
PISTE DA SCI Che sia chiaro che il senso di responsabilità i veneti ce l’hanno, prima viene la salute ma è imbarazzante vedere un’ordinanza emanata 4 ore prima della possibilità di aprire le piste da sci, il motivo della decisione io non lo so, dopo il danno ecco la beffa. Abbiamo anche le piste illuminate e si poteva aprire anche a mezzanotte e un minuto. In via prudenziale l’ordinanza prevedeva l’apertura delle piste da sci dal 17, perché siamo attenti al tema della salute e in comune accordo con gli operatori tursitici avevamo deciso di saltare il periodo di carnevale. Apertura dal 17 o 15 è un atto di impegno degli operatori e diseconomico, non si arraffa, ma si da un segnale in una stagione persa. Una stagione e mezza persa visto che è stato chiuso a marzo. Imbarazzante perché si poteva fare prima. Non sta in piedi la storia delle 4 ore prima e non possiamo assistere a dibattiti a latere su provvedimenti con valore giuridico. Penso ai nostri operatori che hanno battuto le piste, assunto il personale, che si sono adeguati alle linee guida (30%) che hanno riempito i magazzini e raccolto le prenotazioni, qui non e’ solo questione di ristori si paghino i danni. Si dice che ci sono 400 milioni per riconoscere le difficoltà del comparto per la montagna che è un servizio con i Mondiali di Sci e le Olimpiadi oltre a tanta neve, il sole, le Frecce Tricolori. Dentro la ricchezza e fuori le “favelas” di una montagna buia VARIANTI Scoperte a Natale in Veneto, sembrava un alibi e oggi tutti parlano di variante che è la moda. E’ un pericolo oggi, il 24 dicembre non era una giustificazione per quanto avvenuto in Veneto. In in conferenza stampa ne ho parlato il 27 dicembre dopo Santo Stefano, variante sequenziata la notte di Natale, otto varianti, 5 conosciute, 2 solo venete e la variante inglese su tre pazienti che oggi in Veneto pesa per il 18%. Facile parlare per gli scienziati, tanto non rischiano nulla e non hanno responsabilità giuridica quando parlano. TERZA ONDATA? L’infezione in Veneto non è stata quella classica. Oggi il Veneto è la regione messa meglio, siamo scesi a 1.500 pazienti in un mese e mezzo da 401 ricoverati positivi in terapia intensiva a meno di 100 (91), ho la sensazione che con l’onda di novembre-dicembre abbiamo toccato il picco. SCUOLA proseguire con l’apertura al 50% fino al 5 marzo, data di scadenza del Dpcm poi si vedrà. VACCINI Abbiamo offerte da intermediari autorizzati Ema solo per vaccini autorizzati Ema: Pfizer, Moderna, Astrazeneca. Se è una colpa anche interessarsi di vaccini su canali ufficiali, più trasparenti di così. Non c’è nessun mercato nero nemmeno di aumento dei costi. Il dottor Luciano Flor, direttore generale della sanità veneta, ha incontrato i mediatori, non io. Abbiamo ricevuto offerte contrattuali e abbiamo scoperto la disponibilità di unlotto di 12 milioni di vaccini e di un altro lotto di 15 milioni. Il Veneto ha 5 milioni di abitanti. Come mai Israele ha vaccinato tutti? Come mai in Gran Bretagna non c’è un problema di vaccini? Il mondo è più grande dell’Europa. Non credo che le aziende stiano vendendo solo gli Stati membri. Scriveremo al commissario Arcuri: se arriva l’ok il Veneto è pronto a comprare diversi milioni di vaccini. In realtà abbiamo scoperto un canale di vendita di cui possono beneficiare anche altri in Italia.
DOTTOR LUCIANO FLOR DIRETTORE SANITA’ VENETO
A chi ci ha scritto abbiamo detto “facci vedere cos’hai”
Ci siamo lasciati venerdi con la richiesta inoltrata in alto e le proposte che stavamo aspettando. Abbiamo iniziato a vaccinare il 31 dicembre fino al 21 gennaio, poi avevamo vaccini solo per il richiamo e per 20 giorni non abbiamo piu’ vaccinato nessun nuovo caso. Per questo diciamo che abbiamo pochi vaccini. A chi ci ha scritto – a parte le ipotesi poco verificabili – abbiamo risposto chiedendo quanti vaccini potranno fornire alla regione, in che tempi ed a quali costi. Piu’ in là non siamo andati. Tra l’altro, da questi enti che si sono offerti da intermediari avevamo in precedenza acquistato mascherine. Dov’è l’immoralità? L’alternativa è non fare nulla. La nostra “colpa” è rendere pubblico ciò che stiamo facendo. Oggi tutte le dosi disponibili ci servono per i richiami. Aifa dice che l’autorizzazione a negoziare spetta al commissario Arcuri.
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