di RENATO BONA
Era il giugno di trent’anni fa quando la Comunità montana bellunese (della quale facevano parte anche le trevigiane Segusino e Valdobbiadene), all’epoca presieduta da Luigi “Gino” Reolon, diede alle stampe per i tipi di Grafiche Antiga di Cornuda, studio grafico e impaginazione dell’agenzia Artimedia di Belluno; fotografie di De Santi, M. e G. De Biasi, Ghedina, Charles, R. Ubaux, F. Padovan, Argenta, G. Pezza, I. D’Incà) una pubblicazione di trenta pagine con testo dello storico prof. Bartolomeo Zanenga. Lo scopo – come spiegava l’assessore alla cultura, sport e turismo in presentazione – era quello di “offrire ai Comuni e alle Pro loco un prezioso ed agevole opuscolo per sostenere e favorire il turismo nella nostra bella vallata… e dare un piccolo contributo alla conoscenza dei residenti perché riscoprano la loro terra… gli abitanti di queste valli conoscono l’umore delle stagioni, il silenzio delle montagne, il mistero dei boschi, lo scrosciare delle acque, l’esplosione dei colori a primavera, le brume autunnali, le nevi rosate; agli ospiti perché visitandola la rispettino e la amino tanto da sentirne la nostalgia del ritorno”.Va ricordato che nonostante la frenetica e rapida evoluzione socio-economica la qualità della vita resta a misura d’uomo; i valori umani, i rapporti civili e sociali, il tessuto urbanistico e le tradizioni popolari sono ancora intrisi di quella saggia cultura contadina che ha modellato per secoli questa terra. E qui vive un popolo rispettato in tutto il mondo per le capacità, l’intraprendenza e l’attaccamento al proprio lavoro. E come non dire che sotto questo cielo vennero alla luce personaggi come Simon da Cusighe, Urbano Bolzanio, Pierio Valeriano, Bartolomeo Cavassico, Michele Cappellari, Marco e Sebastiano Ricci, Andrea Brustolon, Giovanni De Min, Ippolito Caffi, Girolamo Segato e Dino Buzzati? Certo, l‘esistenza in montagna può essere talvolta dura e difficile in mancanza dei tanti vantaggi e comodità della pianura, ma vivere da queste parti e sicuramente piacevole ancor oggi. Dal canto suo l’assessore all’agricoltura e foreste, Gianpietro Zannoni, evidenziava come “Sulle rive e lungo i pendii delle montagna bellunesi, bagnate dal Piave, esiste un’antica civiltà contadina sopravvissuta ai ritmi stressanti dell’era moderna. La natura intatta e composta che circonda queste valli è una eredità pervenuta attraverso secoli di ideale equilibro fra l’uomo e l’ambiente. Le antiche tradizioni che molti non ricordano più, vivono ancora oggi nel sapiente lavoro dell’agricoltore di montagna. I formaggi ed i latticini che in quantità limitate escono dai caseifici sociali, le carni ed i salumi che profumano ancora di buon fieno e la vivacità del vino di Valdobbiadene ci raccontano come la semplicità e la genuinità siano radicati da sempre nella nostra agricoltura”. E concludeva: “Strade romane come la via Altinate Augusta, o più modesti sentieri tracciati dai nostri avi, collegano in un unico carosello le vette, le malghe e le aziende agricole alle veccie borgate di mezza costa e di fondovalle in un paesaggio unico di ricchezze naturali, offrendo una molteplicità di escursioni a piedi oppure, con la stessa modestia, il più grande percorso attrezzato d’Italia per l’agriturismo a cavallo. La Valle del Piave è ancora una sconosciuta”. Ed ora un riferimento – traendo dal testo del purtroppo scomparso amico Zanenga – alla storia della Valbelluna dove la data dei primi insediamenti umani si perde nei millenni: “diecimila, ventimila anni fa (e le Dolomiti nate dal mare erano appena venute fuori dalla cappa nivea dell’ultima glaciazione) e l’‘homo sapiens’ si muoveva lungo il corso del medio Piave con disinvolta sicurezza…”. Facciamo un salto in avanti per ricordare che “Agli inizi del secolo IX, con Carlo Magno, inizia l’età feudale, con i vescovi-conti. … La Chiesa bellunese riceve privilegi che ne fanno un piccolo Stato i cui confini si estendono per oltre quello che attualmente è l’ambito della Comunità Montana”. Dopo Aimone che nell’882 ebbe l’investitura da Carlo il Grosso, “degni di rilievo per le imprese compiute sono i vescovi Giovanni III (fece cingere di mura la città) e Gerardo de’ Taccoli morto combattendo contro i trevigiani in una battaglia campale nella primavera del 1197. Incomincia per Belluno e il territorio circostante l’epoca comunale. Il primo podestà di cui ci sia stato conservato il nome è l’artigiano Valeriano de’Borgognoni che si insediò nel 1200… Sarà Venezia, dal 1420 a tenere saldamente il possesso di Belluno, con Feltre e il Cadore fino al suo triste tramonto politico. Ancora Zanenga: “Dal 1797 i palpiti del Risorgimento sono per Belluno e la sua provincia, gli stessi che si agitano nel Veneto tutto intero, fino alla terza guerra d’indipendenza. Il 15 agosto 1866 entrano a Belluno trionfalmente accolti, i bersaglieri d’Italia, comandati dal Maggiore Mauro Cappellari della Colomba, nipote del primo Papa bellunese. Gregorio XVI”. Segue l’orgogliosa rivendicazione che “… così periferica com’è la città di Belluno con gli altri centri grandi e piccoli della Comunità montana, ha dato in tutte le epoche della sua storia grandi uomini, ha prodotto opere degne”. Va infine sottolineato che in allegato all’opuscolo vi era un grande, splendido disegno di Arturo Faganello con una “Visione d’insieme delle Comunità montane Bellunese, dell’Alpago e Feltrina”Q. L’assessore Zannoni precisava che “… la Comunità montana intende con ciò offrire, a chi già la conosce ed a chi vorrebbe conoscerla, l’immagine di una parte della provincia di Belluno conservata dai nostri avi con saggezza, la stessa che vorremmo tramandare alle generazioni future”.
NELLE FOTO (riproduzioni dall’opuscolo): cose buone della terra bellunese; panoramica di Trichiana; ecco Valdobbiadene; gastronomia bellunese; Segusino; Mel: il Castello di Zumelle; il sarcofago romano di Flavio Ostilio rinvenuto a Belluno; Zattieri sul Piave; l’antica piazza di Mel; Porta Dojona in centro a Belluno; la Certosa di Vedana; casa natale di Dino Buzzati; dimora paterna di Arrigo Boito a Polpet di Ponte nelle Alpi; chiesa monumentale di Lentiai.