BELLUNO Nella giornata odierna, circondata dall’affetto della sua famiglia, è mancata la dottoressa Maria Grazia Carraro, Direttore Generale dell’Ulss Dolomiti, in seguito a una malattia che ha affrontato con grande coraggio, dignità e riservatezza. Fino all’ultimo ha condotto l’Azienda con determinazione e tenacia, portando un nuovo approccio alla sanità in montagna e non smettendo mai di guardare al futuro. L’Ulss Dolomiti, profondamente addolorata per la scomparsa della sua guida, esprime il suo cordoglio e si stringe al marito, al figlio e ai familiari tutti.
UN RICORDO
Classe 1961, trevigiana, Maria Grazia Carraro si era laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, dove aveva conseguito anche la specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva nel 1992. Dopo una esperienza presso la Direzione Medica del Presidio Ospedaliero dell’ex Ulss 11 Opitergino Mottense, dal 1997 al 2005 aveva prestato servizio alla Direzione Medica dell’Ospedale di Treviso, con incarico di direttore di struttura complessa dal 2003. Dal 2005 ha ricoperto l’incarico di direttore medico e responsabile della funzione ospedaliera all’ex Ulss 7 di Pieve di Soligo dove, dal 2013, è stata direttore sanitario fino al 2016. Dal 2012 è stata anche presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ospedale riabilitativo di Motta di Livenza. Dal 2016 al febbraio 2021 è stata direttore sanitario all’Ulss 4 Veneto Orientale. Dal 1° marzo 2021 era Direttore Generale dell’Ulss 1 Dolomiti.
IL CORDOGLIO
Sempre combattiva e instancabile, il Direttore Carraro ha saputo fin dall’inizio capire il territorio dell’Ulss Dolomiti e la sua complessità, andando a conoscere in maniera approfondita ogni parte dell’organizzazione, dal Comelico a Lamon. Non ha risparmiato impegno e sforzi nella fase delicata della pandemia e delle vaccinazioni anti Covid, tessendo una rete con le altre Istituzioni e organizzazioni del territorio (dai Medici di Famiglia alle Farmacie, dalle Amministrazioni Comunali, alle Forze dell’Ordine, al tessuto economico, al mondo della scuola, al Volontariato) per impostare un lavoro di squadra nel fronteggiare al meglio l’emergenza. Suo il pallino della telemedicina e dell’innovazione tecnologica che ha portato ad attivare in provincia modalità di cura in settori specifici che consentono di ridurre gli spostamenti. Ha portato l’intelligenza artificiale negli ospedali, per dare ai professionisti i massimi standard tecnologici. Ha fatto rete con i Comuni per investimenti in sanità anche attraverso i Fondi dei Comuni di Confine. Profondo il rinnovo della squadra, durante la sua Direzione, con la nomina di ben 22 nuovi primari e un certosino lavoro dietro le quinte sull’organizzazione dell’Azienda, favorendo la cultura della analisi dei dati alla base delle decisioni. Ha affrontato di petto la grave carenza di medici attivando, per prima in provincia, un appartamento da mettere a disposizione degli specializzandi e una rete di soluzioni abitative a prezzo calmierato, oltre ad aver spinto per il riconoscimento delle zone disagiatissime per i medici di medicina generale e per altri benefit da inserire nel welfare aziendale. Sua anche l’idea e la concretizzazione di un protocollo con l’Università di Padova che ha impegnato l’ateneo a incrementare il numero di specializzandi che completano la formazione in Ulss Dolomiti. Ha inoltre favorito l’incremento dei posti disponibili nella sede locale del corso di laurea in infermieristica. Frizzante e ricca di idee, autorevole ma con un sorriso contagioso, ha spronato l’organizzazione ad affrontare i problemi con il “pensiero laterale”, spingendo tutto il territorio a dare una nuova narrazione delle Dolomiti, centrata sui punti di forza per essere attrattivi. Forte la sua carica umana e la cura delle persone e delle relazioni con cui ha saputo conquistare la fiducia dei bellunesi, spingendo ognuno a dare il meglio e a non arrendersi mai, come ha dimostrato fino all’ultimo respiro.
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