di Flavio Battiston
BELLUNO A Castion calcio fa rima con Ciano, al secolo Luciano Dal Pont classe 1938. E questo binomio ha una storia che è durata oltre 55 anni. Chiunque abbia un’età anagrafica da definirsi “adulto” e abbia indossato la maglia bianco-verde nelle formazioni giovanili della locale squadra, ha avuto Ciano come allenatore. Difficile, forse impossibile, enumerare tutti i bambini e i ragazzi che hanno corso, calciato quel pallone che non voleva mai entrare in porta, gioito per una vittoria e sofferto per una sconfitta con Luciano Dal Pont in panchina. E altrettanto incalcolabile le ore che Ciano ha trascorso al capo sportivo Savaris e gli scarpini che ha allacciato! Non sono certo molti i mister che hanno allenato sia il padre che il figlio: Ciano si può vantare anche di questo. Ecco perché l’USD Castion ha organizzato domenica 3 settembre una semplice, ma significativa cerimonia per rendere omaggio e ringraziare questo uomo di sport ed esempio di dedizione e di volontariato per la comunità. Infatti, Luciano ha sempre dato un notevole contributo anche al Gruppo sportivo Castionese seguendo gli atleti nella corsa e nello sci di fondo. Il presidente del USD Castion Edy Rossa ha consegnato a Ciano una targa in ricordo della sua pluriennale attività a servizio della compagine bianco-verde, ma soprattutto delle famiglie che sempre hanno visto in lui una sicurezza e un punto di riferimento. Alla parte ufficiale è seguito un momento conviviale con un pranzo che è stato un riflesso dell’operato di mister Ciano in quanto allo stesso tavolo sedevano generazioni molto diverse: dai bambini piccoli fino ai coetanei del festeggiato. “Appese le scarpe al chiodo”, come suona il motto popolare, Luciano continua, comunque, ad accompagnare e a interessarsi delle vicende sportive della “sua” squadra e soprattutto vuole sempre essere informato sui suoi ragazzi, molti dei quali ormai uomini adulti, che in lui hanno avuto senza dubbio un “educatore” come ha sottolineato nel suo intervento l’ex presidente biancoverde Giampaolo Bortot. E la E maiuscola non è certo retorica in quanto il nostro protagonista ha trasmesso “la passione, l’impegno, la dedizione e l’educazione per vivere lo sport in maniera sana” citando le parole di Alessandro Caviola intervenuto durante la cerimonia a nome dell’intera comunità castionese.
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