«Il maltempo che ha colpito la nostra provincia a fine ottobre provocando danni enormi ha dimostrato l’efficienza dei soccorsi e il buon operato degli enti pubblici coinvolti». È quanto afferma Antonio Olivotto Presidente della Sezione Costruttori Edili di Confindustria Belluno Dolomiti.
«Volontari provenienti anche da altre regioni, vigili del fuoco e organi di polizia hanno affrontato immediatamente le emergenze di carattere idrico, elettrico, i dissesti e gli smottamenti, le interruzioni della viabilità per gli alberi caduti affiancati anche dalle squadre delle nostre imprese edili che ancora oggi stanno lavorando senza sosta per riportare la situazione alla normalità».
«Se ad oggi sono pochi i centri isolati o che non hanno piena funzionalità dei collegamenti elettrici ed idrici, il lavoro delle imprese prosegue – continua Antonio Olivotto – «Sono infatti da ripristinare scogliere, argini di fiumi e bisogna mettere in sicurezza la viabilità. Quasi tutte le imprese locali intervenute per gestire lavori di “somma urgenza” sono state ingaggiate dagli enti pubblici attraverso una chiamata diretta ed immediata prevista nei casi di potenziali situazioni di pericolosità senza ricorrere alle normali procedure di gara pubbliche. Ad oggi non riusciamo a quantificare quanti siano i casi di somme urgenze in atto – ogni ente pubblico può agire in modo autonomo in base alla competenza territoriale – ma certamente decine e decine; alcune della durata di pochi giorni, altre che rappresentano solo il preludio ad opere indifferibili su cui poi si andrà ad intervenire dopo la messa in sicurezza iniziale. Le imprese locali hanno risposto con tempestività consapevoli che solo chi è sul posto con i mezzi già disponibili e pronti può superare i limiti dettati dal crollo di strade e strozzature della viabilità, ma coscienti anche della grande responsabilità che comporta il movimento di macerie e materiali potenzialmente inquinanti, il tutto senza un contratto che definisca limiti e competenze».
«Perché la normativa che riguarda le “somme urgenze” – spiega Olivotto – stabilisce l’intervento immediato senza però garantire come, quando, chi e con che fondi dovranno essere remunerate le imprese. Questo è il paradosso di una procedura che impone l’estrema urgenza e che tralascia mille altri aspetti, anche essenziali, quali la gestione dei prezzi decisi da enti come la Regione Veneto sulla base di un Prezziario regionale ancora fermo alle tariffe 2014. Le ultime “somme urgenze” verificatesi nel Bellunese, però, sono pagate dopo oltre due anni. Con ogni probabilità si sarà trattato di un’eccezione, ma l’auspicio è che per la situazione attuale i tempi siano differenti. La presenza sul territorio di imprese locali pronte e attrezzate per questo tipo di emergenze è una garanzia anche per le amministrazioni che necessitano oltre che della buona volontà e dedizione dei moltissimi volontari – a cui va il nostro plauso -, anche delle competenze e degli strumenti di cui solo professionisti preparati e con esperienza possono disporre. Imprese che conoscono il territorio e le insidie che spesso si nascondono dietro certi scenari».
«Per questo, come presidente della Sezioni costruttori edili di Confindustria Belluno Dolomiti, sottolineo con orgoglio il ruolo delle imprese del settore edile, delle maestranze, dei tecnici ed operai locali che assieme a tutti gli altri hanno soccorso e vigilato sulla nostra provincia con impegno e dedizione».