«Alla fine ce l’hai fatta a riunirci tutti insieme. Eri in prima linea nel volontariato, davi sempre il massimo, ma sapevi darti un limite, infatti dicevi: mejo poche robe, ma fate ben. Ora il vuoto che sentiamo è incolmabile”.
LIMANA Mentre la salma ha preso la strada per la cremazione dagli altoparlanti le note di Urlando contro il cielo di Luciano Ligabue, un modo per salutare Giorgio Favero, una scelta dei tanti amici che si sono ritrovati al campo sportivo di Valmorel per la cerimonia funebre presieduta da Don Mario Doriguzzi. Sullo sfondo le foto di “tocio”, i trattori dello staff del raduno che Giorgio organizzava con tanta passione e gli amici del gruppo cinofilo e proprio da loro è arrivato il commosso messaggio di saluto. «Ciao bocia, undici anni fa ti sei presentato da noi con la volontà di diventare un cinofilo. Fin da subito ti sei fatto voler bene, portando giovinezza, entusiasmo e voglia di fare. Col passare degli anni sei diventato un uomo, insieme al tuo Lucky sei stato un cinofilo vero. Ti ho sempre detto che, se avessi perso mia figlia, avrei voluto che la cercaste voi due. Non abbiamo coronato il sogno di farti diventare operativo. Avevamo dei progetti, bocia, ma il destino è stato crudele con te. Avrai un posto al centro dei nostri trofei, i nuovi cinofili sapranno chi sei. Ah, dimenticavo… Non sta far masa casìn lassù, che l Signòr non l searabie». Il funerale si è concluso con la preghiera dei donatori di organi nel rispetto della volontà di Giorgio di un ultimo gesto per gli altri.