Ricerche e storia a cura di Alessandro Savio
Nei mesi scorsi si è tanto parlato del treno delle dolomiti con una ipotesi avanzata dalla Regione Veneto per raggiungere Cortina in occasione delle olimpiadi invernali previste nella Conca Ampezzana nel prossimo 2026. L’idea nasce nella riattivazione della tratta Calalzo- Cortina con un nuovo percorso a basso impatto ambientale per ridurre il traffico automobilistico e dotare il comprensorio dolomitico di una mobilità locale simile ai trenini , della Val Venosta e della Pusteria. Sono state proposte due soluzioni per il tracciato , da Calalzo attraverso la Valle del Boite , oppure per la Valle di Ansiei. Una terza soluzione possibile suggerita dal Comitato Agordino sarebbe ipotizzare un tracciato da Belluno per la Val Cordevole attraverso Agordo-Alleghe-San Vito di Cadore e Cortina. Senza entrare nel merito sulla fattibilità dell’intervento, sui costi , né sui vari tracciati e neanche sulla idea che possa essere un sogno o una utopia , che lasceremo valutare ai più accreditati esperti, tecnici e politici , vorremmo segnalare alcuni aspetti del passato e soffermarci su un documento storico ritrovato in una soffitta di Taibon Agordino. Si tratta di una antica CARTA FERROVIARIA DEL TRENTINO E REGIONI LIMITROFE in scala 1.500.000 fatta stampare dalle due società : UNIONE TRENTINA PER IMPRESE ELETTRICHE – Trento – e SOCIETA’ ANONIMA PER LE FERROVIE NELLE ALPI DOLOMITICHE – Belluno-. La litografia edita dalla famosa tipografia Scottoni e Vitti di Trento non è datata ma presumibilmente si colloca nel periodo dei primi anni del “900 e sicuramente antecedente alla prima guerra mondiale visti i confini statali e regionali. Essa indica il programma ferroviario nelle Alpi Orientali previsto dalle società sopraindicate e precisamente : – Ferrovia a vapore esistente a scartamento normale fino a Belluno per via Feltre ( inaugurata nel 1886) – Ferrovia a vapore in progetto a scartamento normale : Belluno- Pieve di Cadore -Ferrovia elettrica in avanzata istruttoria tecnico-finanziaria: Belluno-Agordo e Pieve di Cadore-Cortina-Dobbiaco -Ferrovia elettrica in progetto :Agordo-Alleghe-Falcade-Passo S.Pellegrino-Moena -Ferrovia elettrica in progetto : Cortina-Arabba-Passo Camplongo-Corvara-Passo Gardena-Ortisei-Chiusa -Ferrovia elettrica in progetto : Arabba-Passo Pordoi-Canazei-Moena Un piano ed un progetto strategico veramente ambizioso quello improntato dalle due Società Trentina e Bellunese, in quanto era stato previsto (oltre cento anni fa) di raggiungere con il treno quelle che sono diventate le più note località turistiche di montagna (Cortina-Arabba-Canazei-Moena-Corvara-Ortisei) con collegamento sia dalla dorsale del Brennero che dalla pianura Veneta. Inoltre raggiungere nel contempo anche i passi dolomitici ,per risolvere in maniera futuristica l’attuale problema del traffico automobilistico e dell’inquinamento. Ovviamente le idee poi si scontrano con i costi di realizzazione , di mantenimento delle infrastrutture e della difficoltà oggettiva per i tracciati e per le pendenze. Nulla però è impossibile , basti pensare al trenino rosso del Bernina che è diventato una attrattiva a livello mondiale. Dal documento si evince la priorità in avanzata istruttoria tecnico finanziaria delle tratte Bribano –Agordo e Calalzo- Cortina,che in seguito sono state effettivamente realizzate. Come sappiamo il collegamento Bribano- Agordo fortemente voluto dalla società Montecatini che gestiva le miniere di Valle Imperina fu realizzata per facilitare il trasporto del minerale , blenda,galena e soprattutto la calcopirite dalla quale veniva prodotto il rame utilizzato a Venezia per il rivestimento delle navi ed in un secondo periodo usata per le aziende chimiche. Il tratto di ferrovia a scartamento standard venne realizzato dalla S.A.I.F. Società Anonima Industriale Ferroviaria. I lavori furono iniziati nel 1922 ed il nuovo tratto fu inaugurato con una grande cerimonia il 11 gennaio 1925, alla presenza di Notabili, autorità civili e religiose ed una grande folla di popolazione Agordina. Oltre che al trasporto delle merci fu importante anche per il trasporto dei passeggeri e per lo sviluppo economico e turistico della Val Cordevole. Il servizio venne definitivamente interrotto nel 1955 a causa della crisi dell’estrazione del minerale di Valle Imperina e dell’aumento del trasporto su gomma che prese il sopravvento sulle rotaie. Rimangono ancora alcune testimonianze come le gallerie dei Castei, alcuni “caselli” delle varie stazioni di fermata e quel caratteristico edificio che ospita ancora al giorno d’oggi il “Caffè alla Stazione” situato in centro ad Agordo fra la sede delle Poste e la scuola elementare. Altra nota interessante a proposito di trasporto su rotaia in Agordino fu la “Decauville”, ferrovia a scartamento ridotto che nel periodo della Grande Guerra collegava Agordo con Caprile. Fu inventata dall’ingegnere francese Paul Decauville (1846-1922).Tale ferrovia era caratterizzata da una estrema semplicità nelle operazioni di montaggio e smontaggio, un basso costo ed un minimo ingombro ( 60 cm tra le rotaie), inoltre il percorso doveva mantenere pendenze moderate e richiedeva minimi movimenti di terra o opere di sostegno. La trazione avveniva per mezzo di una piccola locomotiva con motore Disel e potenza di circa 20 Hp, e l’aderenza dei dodici vagoncini veniva assicurata mediante spargimento di sabbia fine sulle rotaie immediatamente prima del passaggio delle ruote,distribuita in maniera semiautomatica da un carrello munito di tramoggia. La sabbia aveva una estrema importanza anche nella discesa per assicurare la frenata del piccolo convoglio che acquistava velocità per gravità. La Decauville ebbe un ruolo fondamentale per il rifornimento di materiali e armamenti verso la prima linea del fronte durante la Grande Guerra. E quindi , dopo tutte queste considerazioni di carattere storico sui temi del passato , ma anche attuali, vedremo cosa ci riserverà il futuro , se la ferrovia in Agordino sarà solo un sogno oppure diventerà realtà. Per il momento possiamo solo accontentarci di guardare queste cartoline d’epoca della nostra collezione privata , e ricordare quando il treno in Agordo arrivava davvero.
COLLEZIONE CARTOLINE D’EPOCA, ARCHIVIO ALESSANDRO SAVIO