Anniversario di dedicazione, oggi, anche per la chiesa parrocchiale di San Giovanni Bosco di Belluno dove è parroco don Guido Novella. La cerimonia, nel giugno del 1966, dunque 53 anni fa, si articolò in due giornate: sabato 4 e domenica 5, e registrò la presenza del vescovo mons. Gioacchino Muccin per la consacrazione, del vicario generale mons. Angelo Santin per la messa delle 9, dell’Ispettore salesiano don Pietro Ciccarelli che concelebrò la messa domenicale solenne delle 11,3 0, delle autorità locali, del capitolo della Cattedrale, dei rappresentanti del Seminario gregoriano e di numerosi fedeli molti dei quali a sera parteciparono anche alla processione di Maria Ausiliatrice. Sempre presente, il primo parroco, l’indimenticato don Edoardo Furlano. Abbiamo più volte scritto di questa chiesa e dunque ci limitiamo a ricordare che il 24 ottobre 1951, con decreto vescovile, venne creata la nuova giurisdizione d ella Parrocchia di San Giovanni Bosco, affidandola in perpetuo ai Salesiani di don Bosco (che fin dal settembre 1945 l’allora vescovo di Belluno monsignor Girolamo Bortignon aveva chiamato alla cura spirituale di Borgo Pra, che allora contava poco più di mille anime, elevando la chiesa a Rettoria indipendente. Concludiamo con alcuni dati sulle dimensioni della chiesa: dai piedi della gradinata esterna e fino al fondo dell’abside 42 metri; dall’ ingresso alle balaustre 27 metri; presbiterio 10,10 per 13,50 metri; larghezza interna della navata 13,50 metri, 27,50 metri nei punti massimi delle cappelle laterali; altezza dal pavimento e fino al soffitto in legno 8 metri; da quest’ultimo punto si ergono le capriate fino a 10,50 metri e la cupola, 15 metri. Nei banchi della navata e nelle cappelle laterali possono trovare comodamente posto circa 500 persone. NELLE FOTO (Renato Bona e riproduzione dal libretto “Consacrazione”): la chiesa di don Bosco, con alberi prima dell’infuriare di Vaia che ne ha comportato l’abbattimento, e poi; l’allora vescovo Gioacchino Muccin asperge ovunque il nuovo edificio sacro, affidato in perpetuo ai salesiani, invocando la benedizione celeste.