AGORDO Sul pennone sventola il tricolore, non è un errore in vista del 25 aprile, ma una scelta del sindaco e amministrazione comunale. Un segnale importante per sentirsi italiani, un segnale per guardare al futuro con fiducia. Radio Più ha scelto di pubblicare la fotografia per tutti coloro che dalle proprie abitazioni vorranno sposare questo pensiero che arriva dalle istituzioni
IL BILANCIO DELLA PROTEZIONE CIVILE
86.498 i casi totali – superata la Cina -, con un incremento rispetto al 26 marzo di 5.959 unità. 10.950 le persone guarite (589 in più del giorno prima). Si contano 9.134 i morti, con un aumento rispetto al 26 marzo di 919; ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA‘:”Dal 19-20 marzo il numero di nuovi casi segnalati cala, ma il picco non è ancora arrivato”- Warning: L’Italia ha superato la Cina per contagi da coronavirus. Oms: “Per il vaccino ancora 12-18 mesi”. • Sotto la pioggia, Papa Francesco lancia il suo ‘grido’: “Dio, non lasciarci in balia della tempesta”. Londra trema Boris Johnson il premier britannico ha il coronavirus“Sono positivo” ha dichiarato ieri pubblicamente e nella stessa condizione è il Ministro della salute e il suo principale consulente.
di Mirko Mezzacasa
In Veneto dallo scorso 22 marzo rallenta il propagarsi del virus, meno malati e meno contagiati, solo un paziente in più ieri in terapia intensiva e questo accende qualche speranza. Purtroppo è il numero dei morti che continua a preoccupare, 37 anche ieri. Ieri mattina avevamo contato 5 decessi, tutti nel veronese, ieri sera ne abbiamo contati 29 più due all’ospedale San Martino di Belluno, 36 decessi, tanti in 24 ore con il totale che sale a 342, in aumento i positivi, 7650 (+153), a Verona +43, Belluno e Padova +28, nessuno a Rovigo. I DECESSI: 4 Padova e Peschiera, 3 Santorso e Villafranca, 2 Legnago, Treviso, Mestre, Schiavonia e Jesolo, 1 San Bonifacio, Verona Borgo Trento, Montebelluna, Dolo. A Verona ieri si sono contati anche 7 morti della casa di riposo Maria Gasparini che porta il totale a 15. Ieri il primo decesso nella casa per anziani di Puos d’Alpago.
BELLUNO Due decessi all’ospedale San Martino pazienti COVID positivi di 75 e 71 anni, ricoverati nella terapia intensiva di Belluno. Salgono a 13 i decessi in provincia di Belluno, A Cortina i contagi in 48 ore sono raddoppiati (40) lo ha confermato il sindaco Gianpiero Ghedina sui social “Purtroppo la situazione è peggiorata, riscontriamo altri 14 casi” e i cittadini guardano in cagnesco gli sciatori dell’ultimo week end, tra l’altro gli impiantisti ampezzani erano proprio coloro che volevano continuare a tenere aperto mentre il Dolomitisuperski aveva già deciso per lo stop. Sono 83 i pazienti ricoverati negli ospedali bellunesi, al San Martino altri 5 pazienti in area non critica (53) due in meno pari ai decessi in terapia intensiva (7). Due ricoveri in più anche a Feltre (11) e uno in più ad Agordo (12). Nella mappa dei contagi negli ultimi giorni si è aggiunto Falcade (pochi giorni prima Livinallongo del Col di Lana) ed è la conferma che gli agordini devono stare in casa non girare per il paese o per i boschi a lordare cartelli contro i proprietari di seconde case, al proposito il sindaco di Falcade Michele Costa ieri ha fatto visita (con tanto di mascherina e guanti) al locale comando dei Carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti per le scritte di Sappade. I controlli sui furbetti delle passeggiate continuano, ad Auronzo la Polizia locale si è organizzata con il drone, la Guardia di Finanza di Belluno ha denunciato 3 persone, un podista che allegramente correva sulla ciclabile di Cortina e due operai che trasportavano materiali edili, tra l’altro uno nemmeno in regola. Da ieri sono in consegna le pensioni, fuori dagli uffici postali di Belluno i volontari per la consegna delle protezioni individuali, ben 300. Lunga fila a Mel unico ufficio postale aperto a BorgoValbelluna. La Provincia ha dato il via alla sanificazione delle strade con la varechina, prova del nove ben riuscita a Limana ora gli operai procederanno per strade e piazze sul territorio provinciale. Al di là del colore politico più o meno condivisibile va dato atto a Zaia di essersi saputo muovere per tempo, quando gli altri sonnecchiavano e i trentini invitavano a frequentare i loro alberghi “dove non si ci ammala” lui è partito chiedendo ai fornitori di accelerare creando 740 nuovi posti in terapia intensiva quelli che salvano la vita respirando per te anestetizzato dal virus, imponendo misure drastiche perché il peggio doveva ancora venire, incazzandosi con la donnina a spasso con il cane, con il cliente fisso della farmacia, lo sportivo assatanato della corsa o i bambini ammucchiati nei giochi di gruppo. Se non l’avesse fatto? Cosa sarebbe ora il Veneto? Non c’erano alternative e dopo un primo tentennamento quando i numeri non facevano ancora paura, si è lasciato consigliare imponendo sacrifici a tutti. I danni ci sono eccome, la sconfitta pure perché quando ci sono vittime è sempre una sconfitta, ma poteva andare molto peggio e potrebbe andare molto peggio se oggi si molla la presa. Va dato merito a Zaia di aver conquistato anche la fiducia dei “potenti” dal portafoglio gonfio, al punto che non hanno esitato a mettere sul piatto non uno, non due, ma una decina di milioni di euro e in tempi di crisi non è poca cosa e anche i veneti lo hanno appoggiato non a caso oggi la Regione per la nostra sanità, per la nostra salute può contare su quasi 14 milioni di euro e non è ancora finita. Ma quello che è encomiabile sono i concetti precisi e dritti, senza giri di parole TAMPONI “Siamo i campioni mondiali dei tamponi”. Ad oggi sono stati eseguiti 83mila tamponi, 27 mila per il personale sanitario (7% della popolazione) il numero poteva essere ancora più alto se non mancassero i reagenti, a Verona arriverà una macchina olandese in grado di tamponare 20 mila persone al giorno. EUROPA “Sempre latitante ed è scandaloso, La Bce non segue la Fed e si comporta come con gli immigrati a Lampedusa, cioè ci lascia soli” CONTROMISURE Cure a domicilio con il farmaco antimalaria (idroclorochina); droni per misurare la febbre dall’alto con il modello Israele sospendendo la privacy; domani supermercati chiusi. VENDITE ON LINE “Finitela di comperare monate in rete, perché il virus viaggia con i pacchi ed entra in casa, mette a rischio la vostra vita a anche quella del Corriere”: SCUOLA “Forse le scuole non riapriranno più, la vedo dura mettere a repentaglio la salute dei ragazzi e creare un popolo di contagiatori. Abbiamo anche ragazzi e adolescenti ricoverati, ce n’è per tutti”. BOLLO AUTO «Ad un’eventuale proroga ci stiamo pensando ma abbiamo difficoltà perché la nostra è una regione che non applica tasse. Altre incassano l’addizionale Irpef, e possono contare su altre entrate, stiamo comunque valutando la sostenibilità di prorogare il Bollo auto». Le aziende in Veneto traballano come nel resto del Paese, hanno tempo fino ad oggi per chiedere di poter riaprire se il codice Ateco lo permette, oltre 11 mila domande sono giunte sul tavolo delle Prefetture che dovranno decidere se concedere la deroga al decreto oppure no, in Provincia gli imprenditori che hanno chiesto di poter lavorare sono 450. Le imprese sono costrette a rivedere le previsioni, ieri lo ha fatto anche EssilorLuxottica che tra l’altro ha rinunciato all’acquisto delle azioni e poiché piove sul bagnato in questi giorni sta conducendo un’altra battaglia con gli hacker che sono riusciti a bloccare l’azienda francese, nessuna ripercussione su Luxottica Italia. Geox lamenta un calo di vendite del 20 per cento nel primo trimestre, va meglio da un po’ sui mercati asiatici. Oltre il Coronavirus c’è la WANBAO ACC di Mel, il sindaco Stefano Cesa ha scritto al Ministro Pattuanelli mentre il ministro D’Incà non ha proferito parola dopo la nomina di Anna Di Pasquale e il defenestramento di Maurizio Castro “E’ stato annullato un percorso durato mesi, sono stati smentiti clamorosamente i colleghi di Governo” ha detto Cesa ovvio il riferimento a D’Incà che si era assunto l’onere “per amore verso il proprio territorio” di guidare il percorso istituzionale, altro che amore si è trattato di una crisi coniugale precipitata nel divorzio e sul mercato arriva il tonfo. La richiesta da Mel è una soltanto: una marcia indietro abbandonando la politica “vecchio stile” e revocando la nomina della Di Pasquale il rischio è la chiusura dell’azienda. Oltre il coronavirus o meglio assieme alla crisi Coronavirus in Alpago c’è un altro problema, quello del lupo e l’amministrazione comunale chiede di intervenire al più presto per evitare l’abbandono del territorio dopo la strage di 50 pecore, 2 muli, 2 cani e 18 daini. “La misura è colma auspico un intervento delle autorità competenti” dice il sindaco Gianluca Dal Borgo. Per il contenimento c’è chi invoca di imbracciare le doppiette. SOVRAMONTE Infine nel feltrino seconda scossa di terremoto della settimana, Secondo lieve tremolio in pochi giorni a Sovramonte, 1,3 la magnitudo, all’1.12.
Nella casa di riposo di Puos primo decesso
GIANLUIGI DELLA GIACOMA, FP CGIL