Periodo di bollette energetiche salatissime e di iniziative per contenere il salasso, tra le quali lo spegnimento di parte dell’illuminazione pubblica in orari notturni. Ma passata l’emergenza tornerà tutto come prima? Sentendo gli amministratori credo proprio di si e il peggio è che illuminare sembra faccia contenti anche tanti cittadini. Una volta finita la crisi, tornare al prima sarebbe però un’occasione sprecata. La sostenibilitá, tanto decantata, ma anche il progresso e la civiltà, non sono compatibili con gli standard (forse meglio i capricci) ai quali ci siamo abituati, ed il LED, che consuma meno, non è la panacea di tutti i mali perché inquina e consuma comunque. Spegnere permanentemente in determinate fasce orarie parte dei lampioni o dei fari che illuminano senza logica la notte è segno di civiltà, progresso e rispetto, ed un passo verso quella benedetta sostenibilità di cui tutti ci riempiamo la bocca. La sicurezza è un alibi che non regge, non mi risulta che all’aumentare dell’illuminazione, come avviene da decenni, ci sia un calo degli atti delinquenziali ed in fatto di sicurezza stradale in piena notte non scarichiamo sul buio le nostre responsabilità, altrimenti occorrerebbe illuminare ovunque ogni metro di strada. Sfruttiamo magari le nuove tecnologie che vengono in aiuto (le fotocellule che accendono e spengono i lampioni al solo passaggio ad esempio). Illuminare a giorno la notte cancellando l’universo in cui siamo immersi, è l’ennesima forma di inquinamento prodotto dall’uomo, l’ennesimo atto arrogante di chi crede di poter modificare ritmi e ambiente naturale, sia che l’energia costi molto come adesso o costi meno come qualche tempo fa (in ogni caso è un costo). Inutile fare campagne sul singolo, invitandolo a fare attenzione su ogni cosa, se poi gli esempi sono quelli che abbiamo sotto gli occhi tutte le notti in paesini e città.
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