AGORDO “Dobbiamo pensare nuovi modelli di accoglienza e integrazione che neutralizzino l’idea aberrante che ci siano culture che si possono integrare e culture che non lo possono fare perché ontologicamente diverse e non cristiane”. È l’invito che il Presidio agordino di Libera, intitolato alla memoria di Lucia Precenzano e Salvatore Aversa, rivolge agli amministratori della vallata e alla cittadinanza offrendo “un’altra prospettiva di analisi, che permetta a tutti di inquadrare la questione dell’immigrazione in modo più corretto dal punto di vista dei dati, ma, soprattutto, da quello umano”. La riflessione è contenuta in uno studio che i componenti del presidio hanno effettuato alla luce delle nuove discussioni e polemiche legate all’arrivo dei migranti, alla richiesta inoltrata agli amministratori locali di farsi carico dell’accoglienza e alle modalità con cui questi ultimi si sono posti di fronte al tema. Uno studio corposo, quello del presidio agordino, che si propone di portare all’attenzione una lettura complessa (e non semplicistica) di un fenomeno altrettanto complesso. Lo studio è stato inviato nei giorni scorsi a tutti i sindaci della vallata ed è pubblicato integralmente sul sito di Radio Più (www.radiopiu.net). Verrà condiviso anche sui canali Instagram e Facebook del presidio. I DATI Nella prima parte dello studio, dopo aver riflettuto sulle cause che spingono le persone a lasciare il proprio paese (“Chi si muove lo fa spesso perché non ha altra scelta”), il presidio si concentra sui dati dell’immigrazione evidenziando come da questi si evinca che “l’invasione” spesso descritta da politici e media non c’è. “Un dato che dovrebbe farci riflettere – dicono – è che i migranti presenti nei centri di accoglienza al 31 dicembre 2020 rappresentano lo 0,13% della popolazione italiana, percentuale che sale allo 0,21% se consideriamo solo gli abitanti dei comuni di insediamento”. Discorso simile vale per la provincia di Belluno dove, dal 2018 al 2020, le presenze totali registrate nei centri di accoglienza sono diminuite di oltre il 94%, facendo di Belluno la prima provincia per riduzione delle presenze. L’ACCOGLIENZA Per il presidio “l’accoglienza di richiedenti asilo politico e rifugiati è un dovere sancito dalla Costituzione e da trattati internazionali”. Un punto sul quale non si transige. “I Comuni – aggiunge però Libera Agordino – devono essere messi nella condizione di poter operare in modo dignitoso e funzionale per supportare chi arriva e non può tornare al proprio paese di origine e non può altresì proseguire in direzione di altri paesi dell’Ue, aiutandolo a ricostruirsi qui una vita”. IMMIGRAZIONE E SPOPOLAMENTO Nelle scorse settimane sulla stampa si è discusso sul ruolo che l’immigrazione potrebbe avere per far fronte allo spopolamento della montagna. Il pensiero del presidio agordino al riguardo è chiaro. “Non è possibile trovare una facile e immediata soluzione al problema dello spopolamento nell’immigrazione – dice – quando invece si dovrebbe cercare di risolverlo con serie e lungimiranti politiche migratorie da un lato e politiche di sostegno alla montagna dall’altro (oggi assenti). Inoltre collegare l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati al possibile ritorno in termini di utilità è altrettanto sbagliato perché si tratta di un dovere, sancito peraltro dalla Costituzione e dai trattati internazionali”. PSICOLOGIA E LINGUAGGIO Interessante è poi lo spazio che Libera Agordino dedica da un lato ai meccanismi psicologici che si creano di fronte ai fenomeni migratori, dall’altro al linguaggio usato da alcuni media per descriverli. Nel primo caso vengono citati gli studi di Luciano Arcuri, esperto di psicologia sociale, che mostrano come certe reazioni della popolazione di fronte all’arrivo dei migranti nella comunità siano “l’esito di processi erronei di pensiero che tendono a semplificare la realtà, ricorrendo a scorciatoie di giudizio che alimentano pregiudizi e stereotipi”. Nel secondo si sottolinea come il linguaggio con cui ci si riferisce ad una categoria di persone può condannare o rafforzare il pregiudizio. DUE ESPERIENZE Lo studio si conclude con due testimonianze dirette. Una di Riccardo Trulla, consulente ministeriale su progetti legati a immigrazione e asilo; l’altra dell’ex sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, che ha gestito l’accoglienza di migranti nel 2012 e nel 2017.
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IL DOCUMENTO DI LIBERA (17 PAGINE)
APPROFONDIMENTO_ IMMIGRAZIONE
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