Oggi sul Corriere delle Alpi
di GIGI SOSSO
REDAZIONE L’articolo riporta il caso di un padre di famiglia di Belluno accusato di maltrattare fisicamente, psicologicamente e moralmente sua figlia minore, con l’apparente complicità della moglie. I genitori sono sotto processo per maltrattamenti aggravati in concorso, e la loro unica speranza di ottenere una riduzione della pena è partecipare a un programma del Centro di giustizia riparativa. La giovane vittima, ora quindicenne, è assistita da un assistente sociale ed è rappresentata legalmente da un curatore speciale nominato dal Tribunale dei Minori. Secondo l’accusa, i maltrattamenti sono iniziati quando aveva sei anni e hanno causato gravi angosce, spingendola a comportamenti autolesionistici. Il padre avrebbe insultato la ragazza e la avrebbe invitata più volte a “impiccarsi” o a “prostituirsi”. Inoltre, avrebbe usato violenza fisica nei suoi confronti. Entrambi i genitori avrebbero anche privato i figli del cibo in più occasioni e distrutto oggetti in casa. Il processo inizierà il 17 aprile, mentre i genitori avvieranno un percorso con gli psicologi per comprendere la gravità delle loro azioni e cercare una riduzione della pena attraverso i loro avvocati
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