di Renato Bona
“Una storia, tante storie”, lo splendido libro che l’ottima Pieranna Casanova ha realizzato (Tipografia Piave di Belluno) nel dicembre 1999 ad iniziativa di Biblioteca civica di Sospirolo, pro loco “Monti del Sole” e Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, per riferire sulla vita e la gente del Canal del Mis si conclude con il capitolo “I Serrai” di fatto dedicato alla viabilità. Detto che “Prima che venisse costruita la strada nel 1919, attraversare il Canale per raggiungere la parte alta della Val del Mis era un’impresa”, con il passaggio più difficile nella gola dei Serrai, dove il Canale si restringeva riducendo il fondovalle ad una decina di metri di larghezza” e ricordato che “I Stua erano l’ultima località abitata prima del lungo tratto di Canale serrato dalle montagne, tra rocce altissime e strapiombanti, animato solo dalle impetuose acque del torrente Mis” la Casanova offre al lettore una serie di interessanti notizie sull’evoluzione di questo aspetto della realtà del Canal del Mis. Ad esempio: nel 1916 il Genio militare fece la prima galleria dopo I Stua e tra il 1916 e 1917 costruì una mulattiera che oltrepassata la Montadela (tra le due gallerie attuali) si divideva in due per proseguire verso Ronchét e Ronch. Oltrepassata la Val de Festa, la mulattiere saliva a Casera Renaldi lungo il Pian dei Saleton, raggiungeva Casera Bitti (abitata fino a prima del 1916, poi usata solo per il pascolo delle mucche) e arrivava al Colentàs, alla Zima Bassa e infine sul Col Bel. Fra le tante mulattiere e piazzole realizzate da squadre del Genio militare per permettere il posizionamento dei cannoni in un eventuale conflitto in zona, una fu fatta attraversando il Mis su un ponticello poi portato via dall’alluvione del 1966, per salire al Renzin e al Vallon raggiungendo Campotoronto ed Erera. Ancora: lungo il Canale lavoravano numerose squadre di operai composte da una trentina di uomini ciascuna, che in 5 mesi nell’ottobre 1919 completarono la strada. Nel febbraio 1920 vennero sospesi tutti i lavori e la strada passava in consegna alla Provincia di Belluno. Il 17 maggio 1920 gli autocarri poterono arrivare fino a Lambroi ed il 26 settembre a California “ci furono festeggiamenti a non finire e la gioia della popolazione era incontgenibile per l’inaugurazione della nuova strada ultimata da Titèle fin là dagli operai della cooperativa di lavoro ‘Pace e concordia’ di Sospirolo”. Nello stesso anno fu ultimato il tronco Titèle-Tisèr-Forcella Franche ad opera della Cooperativa di lavoro di Tisèr. Mentre durante l’inverno 1918-19 la popolazione di Gosaldo e dintorni era costretta ad andare nel Canàl Grant, alla Muda, per poter ritirare le razioni consentite di viveri certificate dalla tessera, dall’autunno 1919 i trasporti arrivarono direttamente a Lambroi lungo il Canal del Mis, Ed anche l’attività mineraria di Vallalta trasse benefici dalla nuova strada che consentiva agli automezzi della società Monte Amiata di Siena di giungere se pur a fatica, fino alla confluenza del torrente Mis con il torrente Pezzera. La preziosa arteria subì danni durante la seconda guerra mondiale, provocati dalla popolazione locale a scopo di autodifesa ed i tedeschi fecero – si fa per dire – la loro parte. E poi, nel novembre 1966 l’alluvione!, la disgrazia che fermò la vita a California, allora abitata da una sessantina di persone, Case e strade distrutte, idem per la nuova strada del Canal del Mis, che fu ricostruita solo nel 1995.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro di Pieranna Casanova “Una storia, tante storie”): il giovane Ottavio Curti (nato nel 1905) emigrante come “caregheta”, che lavorava con gli uomini delle squadre del Genio Militare; la nuova strada in costruzione alla Riva del Col del Pit nell’anno 1919; la nuova strada di Canal del Mis lungo la Val de Corf all’imbocco della galleria della Crocetta, novembre 1918; oltre la galleria del Col del Pit, anni ‘30; 1919: la galleria del Col del Pit; I Serrai: ponticelli in legno per l’attraversamento del Mis, estate 1919; imbocco della galleria della Crocetta; frana nei pressi della galleria; lo stradino Umberto Ren al lavoro davanti alla galleria del Col del Pit, anni ‘50; lavori di consolidamento della galleria della Crocetta fatta saltare nel 1945 per impedire il passaggio dei tedeschi in ritirata; lo sbocco della galleria verso California durante i lavori nel 1918; passerella di attraversamento del Mis oltre la galleria della Crocetta, estate 1919; fine anni ‘30: la corriera a California; ancor anni ‘30: l’osteria a Titèle; la prima corriera Santa Giustina-Sospirolo-Gosaldo a California con l’autista Peretti nel 1920; il Capitello di Titèle negli anni ‘30, da sinistra: Riccardo Burlon, Basilio Piccolotto, Ugo Bacchetti; il ponte sul torrente Mis a Titèle, anno 1935.