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REDAZIONE Nella tranquilla notte della Foresta del Cansiglio, il destino ha colpito ancora. Wendi Zoppè e Tamara De Filippo, come tanti altri allevatori della zona, hanno subito una perdita insopportabile: un asino, più di un semplice animale, è stato ucciso da lupi selvaggi. Questo non è solo un attacco agli animali, ma un colpo diretto al cuore di chi dedica la propria vita alla cura degli animali e alla gestione degli allevamenti. Wendi e Tamara non sono soli nel loro dolore e nella loro rabbia. Allevatori come loro chiedono a gran voce un intervento immediato e concreto dalle autorità competenti. Non si tratta di chiedere la totale eliminazione dei lupi, ma di implementare una gestione equilibrata e responsabile che protegga sia la biodiversità che le comunità umane. “Chiedo alle autorità di intervenire. Non voglio sterminare i lupi, ma serve una gestione più equilibrata e responsabile. Non possiamo essere lasciati soli in questa battaglia. Gli allevatori hanno bisogno di supporto e protezione, di risarcimenti adeguati e di misure preventive efficaci.” dichiara Wendi Zoppè. La storia di Wendi e Tamara è un richiamo alla nostra responsabilità collettiva: la conservazione della biodiversità non può essere raggiunta a spese di chi vive e lavora in queste terre. È tempo che le istituzioni prendano sul serio le preoccupazioni degli allevatori e agiscano per trovare soluzioni sostenibili e giuste per tutti.
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