LA MARCIA PER LA SAFILO, IN MIGLIAIA A DIFESA DEL POSTO DI LAVORO
LONGARONE In 2000 ieri alla manifestazione, adesione del 100per cento nello stabilimento di Longarone, del 70-80% negli altri stabilimenti. Tante le delegazioni sindacali delle realtà industriali della provincia.
LONGARONE Sciopero dei dipendenti degli stabilimenti Safilo, dei 1700 del gruppo 472 sono a rischio. I vertici Safilo non ritengono più strategico lo stabilimento di Longarone
DI MORENO GIOLI
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LONGARONE Sciopero dei dipendenti degli stabilimenti Safilo, dei 1700 del gruppo 472 sono a rischio. I vertici Safilo non ritengono più strategico lo stabilimento di Longarone
DI MORENO GIOLI
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Lotto: «La preoccupazione dei lavoratori è quella di tutti noi»
La vice segretaria del PD Veneto alla manifestazione dei dipendenti a Longarone
«La risposta istituzionale a questa crisi ci sembra tiepida. Troppo tiepida, soprattutto perché siamo di fronte a un’azienda con i conti in ordine e che non avrebbe motivi per ridurre la forza lavoro. Certo, la preoccupazione dei lavoratori è quella di tutti noi, e non si limita solo al Bellunese, ma coinvolge tutto il Veneto. Non riguarda solo gli addetti diretti ma l’intera filiera dell’ indotto. Il governo e la regione facciano ogni sforzo per mantenere aperto lo stabilimento di Longarone, nella consapevolezza che il modello ACC qui è solo parzialmente applicabile, proprio in considerazione della filiera lunga e ramificata di Safilo che in caso di dismissione sarebbe gravemente pregiudicata». Lo afferma la vice segretaria regionale del Partito democratico veneto, Monica Lotto che questa mattina a Longarone ha partecipato alla manifestazione di protesta organizzata dai dipendenti degli stabilimenti veneti di Safilo.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ROBERTO PADRIN
«Porterò una rappresentanza di lavoratori a Sanremo, dove come Provincia, con la collaborazione della Regione Veneto e della Camera di Commercio Belluno-Treviso, abbiamo uno spazio all’interno del Palafiori, per promuovere le nostre eccellenze. Perché le nostre eccellenze sono anche i lavoratori ed è giusto che facciano sentire la loro voce»