BELLUNO Ai 130 tamponi negativi di ieri relativi alle indagini inerenti la casa di riposo di Longarone (interessata dalla positività COVID di un operatore) si sono aggiunti ulteriori 36 tamponi, refertati nella tarda serata di ieri, anch’essi negativi. Si chiude, quindi, con la completa valutazione degli ospiti della struttura e del personale in essa operante, senza evidenza di nuove positività, la prima tornata valutativa nel delicato contesto oggetto dell’indagine. «Ringrazio molto i miei collaboratori del Laboratorio Analisi e del Dipartimento di Prevenzione che, in tempi rapidissimi, hanno consentito di definire un primo profilo epidemiologico, fortunatamente buono, della struttura interessata da un potenziale rischio infettivo COVID», rimarca il Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno, «Anche in questo caso il sistema di prevenzione e tracciamento dell’Ulss Dolomiti ha dato buoni risultati , garantendo una gestione professionale di questi casi».
«I dati oggi disponibili», osserva Sandro Cinquetti Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti, «orientano in via definitiva verso l’acquisizione dell’infezione, da parte dell’operatore interessato, al di fuori della struttura assistenziale, nel contesto privato. Questo conferma la raccomandazione, per tutti i dipendenti di istituzioni a rilevante valenza sociale e sanitaria (case di riposo, ospedali, etc) di porre grande attenzione ai comportamenti individuali, conformando gli stessi alle norme preventive in tema di COVID: uso costante della mascherina, distanze sociali, lavaggio frequente delle mani, permanenza a domicilio a fronte di sintomatologia simil COVID anche lieve».
In questo fine settimana il Dipartimento di Prevenzione ha preso in carico alcuni soggetti in ingresso dall’estero o con sintomatologia respiratoria, attivando per essi l’isolamento a domicilio e la programmazione dei tamponi.