VENEZIA In considerazione dello scenario epidemiologico dell’epidemia di COVID-19 e della sua evoluzione il dottor Gianluigi Masullo, direttore generale ad interim dell’area sanità e sociale della Regione Veneto ha disposto di sospendere in ogni struttura ospedaliera pubblica e privata accreditata tutta l’attività chirurgica programmata per la quale è previsto il ricovero in terapia intensiva post operatoria e di ridurre l’attività programmata non urgente chirurgica ed in ambito internistico al fine di poter disporre di personale per la gestione dei pazienti Covid, ad eccezione dell’attività non rinviabile in considerazione del quadro clinico e per la quale la prognosi e le gravi conseguenze cliniche sono fortemente influenzate dalle tempistiche di diagnosi ed intervento, in particolare nell’ambito della chirurgia oncologica, tenendo conto della storia naturale della malattia e dei protocolli integrati con chemio e radioterapia adiuvante. Le strutture ospedaliere private accreditate continueranno a garantire il ruolo assegnatogli dalla programmazione rispetto alle reti tempo dipendenti. Oltre all’attività libero professionale intramoenia, si dispone anche la sospensione dell’attività di specialistica ambulatoriale delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, ad eccezione delle prestazioni prioritarizzate come U e B, garantendo, sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile, oncologico, malattie rare e non rinviabile in considerazione del quadro clinico dei pazienti. Sarà cura di ogni struttura avvertire gli utenti programmati con altre priorità per riprogrammare l’appuntamento al termine dello stato di emergenza. Le aziende sanitarie, sulla base delle priorità, del fabbisogno e della ridotta capacità produttiva possono, all’interno degli accordi contrattuali vigenti, concordare con le strutture private accreditate la possibilità di erogazione di altre tipologie di prestazioni.