In Veneto rischiamo di avere oltre 200 mila posti di lavoro scoperti. Anche nella nostra regione, purtroppo, da qualche anno sia gli imprenditori privati sia la Pubblica amministrazione, in particolar modo nei settori della scuola e della sanità, denunciano grosse difficoltà nel reperire personale qualificato e non. Grazie ai dati che emergono dalla periodica indagine Excelsior condotta presso gli imprenditori dall’Unioncamere-Anpal, l’Ufficio studi della CGIA ha potuto constatare che nel 2022 il 45,4 per cento delle aziende venete ha denunciato grosse difficoltà di reperimento delle persone da assumere: vuoi perché non si trovano candidati o perché quelli che si sono presentati al colloquio non disponevano dei requisiti richiesti. In termini assoluti si stima che i posti scoperti potrebbero essere poco più di 228 mila.
A livello locale è stata Verona a presentare il numero più elevato di neo assunti difficilmente reperibili. La provincia scaligera ne ha contati 45.700 (incidenza di difficoltà di reperimento sul totale assunzioni previste pari al 43%). Seguono Padova con 41.590 (46,8%), Venezia con 40.890 (43,8%), Vicenza con 40.480 (47,7%), Treviso con 37.820 (46,5%), Belluno con 11.400 (44,7%) e Rovigo con 10.290 (46,6%) (vedi Tab. 1).
Sia chiaro, non è una novità: anche in Veneto la domanda e l’offerta faticano a incrociarsi. Meno delle altre regioni, ma anche da noi è così. Non solo. Abbiamo sempre meno giovani che si affacciano sul mercato del lavoro e sono sempre più numerosi i casi di chi si presenta a un colloquio con un deficit educativo ed esperienziale notevole rispetto alle abilità professionali richieste dagli imprenditori.
E nonostante il rallentamento dell’economia in corso, sono tantissimi i casi in cui le aziende venete sono costrette a rinunciare a una quota importante di ordinativi, poiché non hanno le risorse umane sufficienti per far fronte a queste nuove commesse. Il risultato di questa situazione ci consegna un quadro preoccupante: tante imprese non potendo incrementare l’attività produttiva, non possono crescere dimensionalmente e creare nuova ricchezza da distribuire.
Cuochi/pizzaioli e camerieri/maitre quasi introvabili
Grazie ai dati che emergono dalla periodica indagine Excelsior condotta presso gli imprenditori veneti dall’Unioncamere-Anpal, l’Ufficio studi della CGIA ha elencato le prime 5 figure professionali richieste e di difficile reperimento in Veneto. Praticamente in un caso su due fatichiamo a trovare cuochi (52,3%) e camerieri (47,6%). In un caso su tre, invece, gli addetti alle pulizie (33,4%) e i commessi alle vendite al minuto (30,7%). Infine, in un caso su cinque è difficile trovare anche i magazzinieri (20,9%) (vedi Tab. 2).
Nelle Tab. 3,4,5,6,7,8 e 9 sono riportate le prime 5 entrate occupazionali previste e le rispettive difficoltà di reperimento di ogni provincia veneta.