VENEZIA “Con le schede ospedaliere che discenderanno dal Piano Socio Sanitario 2019-2023 in Veneto non ridimensioneremo, né tanto meno chiuderemo, nessun ospedale, nemmeno a Belluno, dove spesso circolano vere e proprie leggende metropolitane su tagli mai esistiti e che mai esisteranno. Il Veneto ha, e avrà, 68 ospedali, ognuno dei quali con qualità e alte professionalità, in un quadro di iperspecializzazione regionale nel quale rientra anche questo gioiello dell’Unità Farmaci Antiblastici di Belluno”. Lo ha detto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, inaugurando oggi all’ospedale San Martino di Belluno la nuova unità che autoprodurrà farmaci per le terapie antitumorali in una struttura ricavata all’interno dell’Ospedale San Martino, con una spesa di 553 mila euro, grazie alla donazione di un benefattore privato. Zaia non ha mancato di fare riferimento alle polemiche che spesso coinvolgono la sanità bellunese: “Chiedo alla gente – ha detto – di guardare ai fatti e non farsi condizionare dalle leggende metropolitane messe in giro dagli immancabili catastrofisti. Belluno trascurata dalla sanità regionale? Falso, come si dimostra anche oggi e come dimostrano gli investimenti presenti e futuri e la presenza della sanità bellunese in tutte le reti regionali d’eccellenza. Chiudiamo il Codivilla di Cortina? Falso. Abbiamo chiuso una collaborazione pubblico-privata come imponeva la legge e abbiamo assegnato, con gara pubblica, la gestione a un’entità di caratura internazionale con una progettualità da 207 milioni. A Belluno la Regione non assume medici? Falso. Si tratta di una situazione nazionale, con 56 mila medici in meno del necessario (1.300 nel solo Veneto), legata a cattive programmazioni degli anni passati, con il numero chiuso a medicina e la sottostima delle necessità delle borse di specialità. A Pieve di Cadore, tanto per fare un esempio