BELLUNO «Viviamo in un territorio splendido. Abbiamo il dovere di preservarlo, e questo è possibile solo con le persone che abitano e vivono le nostre montagne. Ma abbiamo il dovere anche di condividere “la grande bellezza” con chi viene da fuori». Sono le parole con cui il presidente della Provincia di Belluno ha inaugurato questa mattina in Faverghera (Belluno) il balcone panoramico del Nevegal, affacciato sulle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del secondo balcone dopo quello del Monte Rite (il terzo, sul Monte Agudo, Auronzo, sarà inaugurato nei prossimi mesi), un’iniziativa del piano “Esposizione Universale Expo 2015. Implementazione della prima parte del progetto ‘Siti Unesco, Dolomiti Unesco, Laguna di Venezia, Parchi Regionali’. Programmazione delle azioni a regia regionale relative alla valorizzazione del sito Dolomiti Unesco” (Dgr n. 2759 del 29 dicembre 2014), che prevede iniziative per la valorizzazione e la promozione dei principali siti naturalistici regionali di particolare attrattiva, ponendo l’accento sulle Dolomiti Unesco. Al taglio del nastro erano presenti, oltre all’amministrazione provinciale, il presidente e il direttore della Fondazione Dolomiti Unesco, il questore di Belluno, il sindaco del capoluogo, il presidente del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, il presidente del Fondo Comuni di confine e il Cai Veneto. «Con l’inaugurazione di oggi concretizziamo un lavoro che è partito da lontano, dal riconoscimento delle Dolomiti a Patrimonio dell’Umanità, fortemente voluto dall’amministrazione provinciale di Sergio Reolon – ha ricordato il presidente della Provincia -. I balconi panoramici hanno l’obiettivo di valorizzare alcuni dei luoghi più significativi del nostro territorio. Questo del Nevegal offre una visuale favolosa sulla Valbelluna e su alcune vette delle Dolomiti. È il coronamento di un bellissimo lavoro per cui ringrazio tutti coloro che hanno contribuito. Diamo il via a un elemento che ci consentirà di promuovere la nostra montagna. Quest’estate abbiamo visto le enormi potenzialità delle Dolomiti, un ambiente da preservare, ma anche da condividere. La gestione oculata dei flussi turistici deve essere uno dei motivi che spingono le nostre genti a rimanere a vivere e lavorare in provincia di Belluno, in questa “grande bellezza” che ci circonda». Dello stesso avviso anche il presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, che ha sottolineato l’importanza di diffondere cultura alpina e dolomitica. «Tutti siamo parte di questo territorio e dobbiamo promuoverne la cultura, anche e soprattutto a chi viene a visitare questi luoghi – ha detto al taglio del nastro -. I balconi panoramici sono uno dei mezzi con cui promuovere questa cultura. Le Dolomiti sono tali perché ci sono persone che presidiano il territorio, lo vivono e ci lavorano. Quest’estate abbiamo visto afflussi grandissimi di turisti: dobbiamo garantire l’accoglienza e un’offerta turistica che vada nella stessa direzione, migliorando in alcuni aspetti che ci consentano di avere una montagna sostenibile». Soddisfatto e orgoglioso il sindaco di Belluno: «Siamo l’unico Comune capoluogo ad avere all’interno del territorio comunale un sito delle Dolomiti Unesco e adesso anche un balcone panoramico sul Patrimonio dell’Umanità. Il Nevegal è un colle stupendo ed è tale per l’ambiente naturale che lo circonda; per questo dobbiamo ragionare in chiave di attenzione ambientale e paesaggistica».
IL BALCONE
Il balcone panoramico del Nevegal – Faverghera, è costituito da un semicerchio metallico. Il visitatore può osservare il panorama, e contemporaneamente leggere i nomi delle creste tutt’attorno, riproposti in bassorilievo sul semicerchio. La progettazione è stata affidata al raggruppamento temporaneo di professionisti rappresentato dall’architetto Tommaso Del Zenero. Il costo è di 48mila euro. Nel dettaglio, è stato realizzato in lamiera di acciaio corten e struttura in calcestruzzo armato. È provvisto di bussola panoramica di 180 gradi, con intagliati al laser i profili su tre livelli delle montagne circostanti. Si raggiunge dalla strada silvo-pastorale che dal Nevegal prosegue verso il Visentin, poco distante dalla Malga Faverghera e dall’ingresso del Giardino Botanico.