VENEZIA Nelle ultime settimane, in Veneto si sono moltiplicati gli incendi: da Treviso a Belluno, da Verona a Venezia. In particolare, da domenica scorsa si sono sviluppati e intensificati nella regione diversi roghi quasi tutti efficacemente presi in carico, domati e spenti: all’appello manca solamente l’incendio di Fortogna, a Longarone, nel bellunese, dove sono già intervenuti, nelle ore scorse, due elicotteri della Regione e due Canadair. In questo momento, comunque, grazie al miglioramento del vento e delle condizioni meteo, si è riusciti a far intervenire un elicottero Erickson per domare l’incendio e l’Arpav ha intensificato le attività di monitoraggio sulla qualità dell’aria del bellunese e del trevigiano. L’Ulss nel frattempo raccomanda alla popolazione di limitare le attività all’aperto. Stasera, per fare il punto della situazione e decidere come agire, la Protezione Civile della Regione del Veneto terrà un incontro tecnico multidisciplinare a Longarone insieme a vari soggetti coinvolti. Gli incendi boschivi sono delle “brutte bestie”, quando si pensa di averli domati si riaccendono improvvisamente e diventano anche più aggressivi. Gli uomini sul campo sono professionisti, a cui va un grande grazie, che sono addestrati a contrastare queste bestie pericolosissime per la salute e l’incolumità della gente veneta e per la tutela del territorio che viene, purtroppo in questo modo, depauperato della sua ricchezza naturalistica e delle sue risorse biologiche. Di seguito si evidenzia, in sintesi, un bilancio di alcuni degli ultimi incendi boschivi efficacemente spenti: domenica scorsa è scoppiato un incendio boschivo in comune di Borso del Grappa, nel trevigiano, dove sono intervenuti i volontari della Protezione Civile Antincendio boschivo, coi pompieri, guidati dal Direttore delle Operazioni di Spegnimento della Regione Veneto. In loco anche l’elicottero della Protezione Civile del Veneto. Successivamente è scoppiato un incendio a Marano di Valpolicella, nel veronese, un altro a Vedelago, in provincia di Treviso, sulle sorgenti del Sile, dove il fuoco si era esteso in maniera aggressiva, ma che poi è stato domato. Un altro si è acceso a Cappella Maggiore (Treviso) e nel comune di Erbezzo (Verona): entrambi spenti e bonificati. Un incendio anche a Sovramonte (Belluno): intervenuti sul posto, con successo, i Vigili del fuoco e i volontari Ana (Associazione Nazionale Alpini) della Protezione Civile di Feltre. Un incendio in località Stoccaredo a Gallio (Vicenza): attivati volontari protezione civile antincendio boschivo di Lugo e Enego ed è intervenuto anche l’elicottero della Protezione Civile della Regione. Le aree interessate dagli incendi, dopo lo spegnimento, sono state bonificate anche con l’ausilio di una squadra di operai forestali della Regione. Un incendio a Pederobba, località Onigo (Treviso), presso l’agriturismo Col Maor: anche questo spento e bonificato. Un altro incendio, sempre poi domato, ad Affi, località Eremo San fermo (Verona). In Val di Zoldo, nel bellunese, un incendio che poi si è riattivato. E, sempre nel bellunese, un altro è scoppiato a Soffranco, addirittura nei pressi di abitazione con residenti. Sempre in loco i volontari della Protezione Civile e i Vigili del fuoco. Nelle ultime ore è scoppiato anche un incendio boschivo presso il comune di Piovene Rocchette, località all’Angelo Monte Summano, nel vicentino, e a Vestenanova, nel veronese, con una intensa attività di incendio sotterraneo per cui si è rilevata necessaria un’azione di bagnatura soprattutto lungo i margini, anche con intervento dell’elicottero della Regione che ha effettuato numerosi lanci. Nelle ultime settimane il problema degli incendi boschivi si è intensificato, ma vanno evidenziati due aspetti: il primo che anche gli incendi più grossi sono stati immediatamente presi in carico e spenti, il secondo che questo risultato è dettato da un Piano, che è stato redatto a livello regionale sulla gestione degli incendi, e che ha permesso, proprio negli ultimi anni, di ridurre del 50 per cento il pericolo di incendi boschivi. Questo non significa che si è risolto il problema (si guardi, appunto, le ultime settimane) ma è indubbio ed evidente e si può toccare con mano che il problema è continuamente attenzionato dalla Regione del Veneto e che, su questo fronte, non si abbassa mai la guardia. La strategia regionale, che è composta da tre ingredienti fondamentali (previsione, prevenzione e lotta attiva), rimane una delle armi più potenti che detiene il Veneto per contrastare gli incendi boschivi. Lo dimostrano i numeri: si è passati, infatti, da una media di 122 incendi all’anno, nel periodo antecedente al 2000, a una media di 62 incendi all’anno (-50%), nel periodo successivo al 2000. Non solo: si è registrata anche una notevole riduzione dell’estensione media degli incendi, che è passata da 8 ettari a 3,6 ettari (-55%). Inoltre, il personale intervenuto, sia regionale che volontario, è costantemente calato nel tempo per la miglior organizzazione del sistema, così come si sono ridotte le ore di intervento degli elicotteri regionali, con un valor medio registrato di 107 ore/anno”.
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