IMPEGNO NECESSARIO DI GOVERNO E PARLAMENTO
ROMA La stima è del 60 per cento di disdette di prenotazioni che erano state fatte nei territori montani alpini e appenninici fino all’Epifania.Tra gli operatori turistici, albergatori e ristoratori in particolare, oggi regna l’incertezza. Tanta. E fioccano le telefonate di disdetta. Che quest’anno sono più dannose dello scorso anno. “Siamo preoccupati – dice Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni montani. – Nel dicembre 2020 gli albergatori e i ristoratori sapevano che sarebbero rimasti con numeri ridotti. Quest’anno no e quanto previsto, anche come magazzino di prodotti, a novembre 2021, oggi è impossibile da ammortizzare. Va detto che il dato dei contagi covid, molto diversi dallo scorso anno, è quello che ci dà più sollievo”. Per Bussone devono agire Governo e Parlamento, con le Regioni. Nessuno può escludere che serviranno dei ristori. Oppure l’attivazione di specifici fondi di rotazione per le imprese turistiche. Lo si capirà nelle prossime settimane. L’incertezza per ora domina tra tutti, compresi ovviamente i Sindaci inermi di fronte a questa quarta ondata. Comunque la montagna, gli spazi aperti e anche lo sci, le attività su pista, su neve e su ghiaccio, con mascherina e altre protezioni imposte dalle normative, sono meno contagiose rispetto ad altre situazioni dove si concentrano molte persone.