FRONTALE IN GALLERIA, DUE FERITI. UN ALTRO COLPO DI SONNO?
TAIBON Dai fatti uno dei pericoli maggiori per chi transita lungo la regionale 203 agordina è il “colpo di sonno”. L’altro giorno a La Stanga nello scontro con ferimento grave di una donna di San Tomaso, tra le cause il colpo di sonno che porta nella corsia opposta: ed è stato scontro frontale. Ieri in galleria a Listolade (Taibon Cencenighe) forse un altro colpo di sonno, comunque una distrazione con conseguente impatto semi-frontale, comunque dall’altra parte della linea bianca e continua. Ieri alle 12.10. Una Fiat 500 condotta da S.M. 60enne di Villorba è finita contro la Scirocco condotta da C.I.,22enne agordino che ha sterzato a destra per evitare l’impatto frontale con la vettura che proveniva in senso opposto. La donna se la caverà in 30 giorni per le fratture costali, frattura sternale per il giovane.
Disastrosa la situazione sulla viabilità non essendoci alternativa al tunnel con due vecchie strade entrambe sbarrare. Si sono formate lunghe code e lunghe attese all’ingresso della galleria. Per i rilievi sono intervenuti i Carabinieri, operazioni di soccorso Ambulanza Ospedale di Agordo, presenti i Vigili del Fuoco.
AGORDINO “SPEZZATO” IN DUE, STESSA SITUAZIONE IN CASO DI INCIDENTE ALLA GALLERIA DEI “CASTEI”.
TAIBON Per l’ennesima volta la viabilità dell’Agordino è stata messa a dura prova per un incidente all’interno della galleria. Ieri è successo a Listolade dove per un incidente nel tunnel si sono formate lunghe code ma soprattutto interminabili momenti con il traffico bloccato totalmente per permettere il soccorso ai feriti da parte del Pronto Soccorso di Agordo, i rilievi dei Carabinieri e gli immancabili Vigili del Fuoco. Un problema, lo stesso segnalato da sempre per la galleria dei Castei, perché le vecchie rotabili, da Listolade in sinistra orografica del torrente Cordevole, a La Muda_Ponti del Torner e Castei, lungo la vecchia strada mitragliata dalla caduta sassi. Anche qui non si passa nemmeno a piedi, sconsigliato visto quello che si vede sull’asfalto caduto dal monte Celo. A Listolade la vecchia 203 è stata spazzata via da Vaia, non per l’intero percorso, ma per un tratto di qualche decina di metri, impossibile passare dall’altra parte. La strada accanto alla galleria (vecchia 203 agordina) è chiusa e sbarrata, anche lì piovono sassi, evidentemente se al terzo tentativo è stato scelto di farla correre sotto la montagna un motivo ci sarà.
Si parla tanto di prevenzione e poi qui “casca l’asino” come dice il vecchio adagio. In caso di gravi conseguenze all’interno della galleria dei Castei da Agordo sarà impossibile raggiungere l’ospedale di Belluno (quando l’elicottero non vola), come da Cencenighe in caso di episodio simile a Listolade, raggiungere l’ospedale di Agordo. A nove mesi dall’uragano Vaia mai nessuno ha spezzato una lancia per il recupero della strada in riva al Cordevole che collega i Comuni di Cencenighe e Taibon, nemmeno per quell’eventuale vecchia strada con sbarre su entrambi i lati, a La Muda e in località Giovannelli. Dall’apertura della galleria dei Castei, molti anni fa, mai una volta che sia stato affrontato il problema in modo concreto.
IL SINDACO DI TAIBON, SILVIA TORMEN STAMANE CI SCRIVE: “A titolo informativo, noi abbiamo indicato al Commissario, all’interno della ricognizione dei danni, la necessità di ripristinare la viabilità in sinistra cordevole per evitare di tagliare in due l’Agordino. Credo l’abbia fatto anche il Comune di Cencenighe”
e poi…. ci sono le ciclabili. Servizio archivio Radio Più_10 maggio 2019 dal radiogiornale principale
CICLABILI PER FARE TURISMO? BASTEREBBERO STRADE PERCORRIBILI E SICURE.
TAIBON Parte delle piste ciclabili dell’Agordino sono solo un ricordo dopo il 29 ottobre e ci vorranno parecchi giorni di lavoro per creare quel reticolo di strade e stradine che tanto piace a turisti e valligiani. Quello che rimane di problemi ne presenta comunque, prendiamo ad esempio due delle tre lunghe gallerie della vallata, terribili da fare in bicicletta per il fumo di scarico, l’illuminazione, il traffico soprattutto nei giorni di festa e nei turni di Luxottica. La galleria dei Castei, buia, spesso grigia ma soprattutto annacquata quando piove un po’ di più del normale la pioggia esterna si trasforma in ruscelli interni, improvvise venute d’acqua che mettono a rischio chi è alla guida dei mezzi e perde la concentrazione. Il ciclista ha un’unica possibilità: pedalare in galleria, la strada accanto è un terreno minato pieno di sassi caduti dal Monte Celo e la sbarra invita a non proseguire. Tra Taibon e Cencenighe c’era la vecchia regionale 203 agordina fino ad ottobre, che non è mai stata una pista ciclabile, ma una strada dismessa da Veneto Strade che i Comuni di Taibon e Cencenighe non si sono mai presi in “ditta” e di conseguenza è sempre stata una strada chiusa a qualsiasi mezzo, cioè aperta solo a pedoni ed animali. Ma tant’è parte di quella strada è crollata, inghiottita dal torrente Cordevole. Il ciclista ha un’unica possibilità: pedalare nel lungo, buio e freddo tunnel che da Listolade porta a Morbiach, però anche in questo caso esiste una strada laterale, la vecchia strada, ma come ai Castei il pericolo sassi è in agguato (non a caso è rimasta chiusa per anni) e una sbarra blocca i ciclisti anche se i più temerari come ai Castei pur di non infilarsi in galleria oltrepassano la sbarra e sfidano i sassi.
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