LIVINALLONGO Questa mattina attorno alle 10.30 la Centrale del 118 è stata attivata per un incidente durante la manutenzione dell’impianto di risalita Padon 1. Sul posto in località “mont auta de ornela”, sono state inviate le squadre del Soccorso alpino di Val Pettorina e Livinallongo assieme al Pelikan. Purtroppo una volta sul posto, al personale medico non è restato che constatare il decesso di Massimo Crepaz “Mamo”, 57 anni, di Livinallongo del Col di Lana, che stava lavorando sul 13° palo della seggiovia, quando ha perso la vita. L’uomo è rimasto incastrato su un cavo dell’impianto. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 che hanno solo potuto constatare il decesso e i carabinieri di Arabba e dello SPISAL per gli accertamenti del caso, coordinati dalla Procura di Belluno che ha disposto il sequestro del carrello su cui l’uomo stava lavorando. La salma è stata trasferita all’ospedale di Belluno a disposizione della magistratura.
MASSIMO CREPAZ Un grande lavoratore, esperto e ricercato. Marito, padre di famiglia e nonno esemplare. Vicino alla gente del suo paese e della vallata Fodom, volontario della protezione civile e grande appassionato del calcio locale. Ha allenato la squadra principale del campionato agordino, ma oltre al Fodom maschile anche quello femminile, recentemente aveva portato la sua squadra al torneo di Taibon organizzato dal locale Gruppo Sportivo. Lascia la moglie Pierina Foppa, due figlie Marzia e Simona, il nipote e la mamma i fratelli. A loro giunga il commosso messaggio di cordoglio della redazione.
“Siamo tutto sconvolti – ci racconta con emozione un amico- Massimo era un grande uomo. Idraulico per anni, serio sul lavoro, colonna della sua famiglia, di una simpatia incredibile. Il pensiero va a tutta la sua famiglia, alla mamma Genoveffa, al fratello Martino a Lorena. Qui in paese siamo tutti frastornati, è una grande perdita, uomo ben voluto, quello della risata contagiosa, il “Mamo”…era molto per noi. Lui era sempre pronto a dare una mano, grande appassionato del calcio. Disgrazia tremenda che ci ha tolto una persona unica”.
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