Il 20% degli interventi è dovuto a incapacità. L’8% causato dalla perdita d’orientamentoo. Le cadute sono il 25% degli interventi e i malori l’11%. Il 53% delle persone soccorse sono escursionisti, con minor esperienza di montagna. Il 14% dei recuperati dal Soccorso Alpino è invece impegnato nelle ferrate.
REDAZIONE Tra le righe si potrebbe leggere “datevi una regolata”, diplomaticamente il Presidente della Regione Luca Zaia dice “Rivolgo a tutti i frequentatori della montagna in questo scorcio di luglio e in agosto un accorato appello alla prudenza perché la vacanza possa trascorrere in totale serenità”. Appello doveroso anche nel rispetto dei soccorritori che non hanno mai esitato nel mettere a rischio anche la loro vita. Dal primo di maggio il Soccorso Alpino del Veneto ha soccorso 283 persone, 16 vittime e 50 feriti gravi. “Ma colpisce anche il dato dei 130 illesi – è l’affondo di Zaia – che hanno richiesto l’intervento del Soccorso Alpino, spesso con l’elicottero del Suem. È una chiara indicazione che non sempre le attività in montagna vengono pianificate con la dovuta attenzione e prudenza. Serve rispetto e preparazione per approcciarsi alle cime, anche per non dover impegnare i soccorritori in missioni che hanno sempre una componente di rischio”