ROCCA PIETORE L’ultimo episodio degli spari a Rocca Pietore, al proposito sono in corso del indagini dei Carabinieri di Caprile, ma anche degli spari ad Agordo sulla strada per Malga Framont (cercando tra le valli se ne possono trovare anche altri…) apre un dibattito importante che non si ferma alla semplice “bravata” notturna o pre serale come nel caso di Rocca Pietore. Lucia Farenzena, Presidente del Consorzio Turistico Marmolada ha scritto all’assessore competente e al Presidente della Regione aprendo una parentesi importante collegata al turismo e ai problemi cronici lungo la regionale 203 agordina dove anche l’altra sera (a Valle Imperina) un enorme cervo è stato investito da un’auto, fortunatamente non ci sono state conseguenze per chi era a bordo e si è visto trapassare i cristali da enormi corna, ma i danni al mezzo sono come sempre tanti…che nessuno rimborsa se non assicurati privatamente con ulteriori costi per chi vive in montagna.
Egregio Assessore alla caccia e pesca Cristiano Corazzari, per conoscenza al Presidente della Regione Luca Zaia.
“Con la presente volevo porre una riflessione a seguito degli incresciosi eventi accorsi a Rocca Pietore. Due giorni dove ci sono stati spari notturni anche nella giornata dì silenzio venatorio. I proiettili hanno colpito un cartello stradale. Spari di fucile preciso. Aldilà del gesto decisamente fuori luogo, perché in tutta franchezza abitare a Rocca Pietore dovrebbe essere sinonimo dì sicurezza e non dì Bronx, si pone una questione dì compatibilità tra la stagione venatoria ed il turismo. Andando oltre le personali opinioni sull’esercizio di tale attività, ormai in autunno il numero di persone che percorre i nostri sentirei è in costante aumento, soprattutto turisti che si recano in loco anche per una gita giornaliera. Ottobre ha visto numeri importanti, e in questo periodo particolare la montagna è meta privilegiata e lo sarà sempre dì più. So che la materia non è di competenza Regionale, ed è estremamente complessa, ma penso che sia necessario fare un ragionamento affinché quando si viene in montagna non si abbia la sensazione di andare nel Far West, e soprattutto si pone il tema di evitare incidenti. Io non vado mai a fare giri a piedi da quando si apre la stagione venatoria perché temo che qualcuno si sbagli o dì trovarmi in situazioni di pericolo. Capisco che ci sia una questione di controllo dei capi, di piani di abbattimento e di equilibrio a livello faunistico, ma pare che il lupo qui si stia sostituendo perfettamente ai cacciatori. Mi rendo anche conto che ci sono aree come quelle interessate dalla 203 Agordina che causa l’elevato numero dì cervi presenti stiano diventando sempre più pericolose, sono centinaia i cervi vittime dì incidenti che arrecano numerosi danni ai veicoli e iniziano a diventare troppo pericolosi per sè e per gli altri. La notizia dell’accaduto dì ieri è rimasta a livello locale, questo a salvaguardia dell’immagine dell’area. Purtroppo ormai la caccia qui ha perso il suo senso autentico, e mi permetto dì dire che è solo un modo dì vanto tra una ristretta cerchia dì persone che pone in prima posizione la priorità dì esibire un trofeo per pura gratificazione personale e “gara” con gli altri. C’è anche il problema dei controlli, perché purtroppo la Polizia Provinciale causa la legge Delrio è ridotta ai minimi termini e quindi impossibilitata ad un capillare controllo su un territorio montano come il nostro dove gli amanti dell’illecito sono presenti. Chiedi segnatamente di portare nelle opportune sedi la questione relativa alle sanzioni. Se gli spari notturni avvengono in periodo di caccia consentita si parla di sanzione amministrativa irrisoria, solo durante il silenzio venatorio le sanzioni finiscono nel penale. Servono interventi più rigidi e tutti nell’ambito penale perché altrimenti si continuerà con le attività di frodo. Considerati gli atteggiamenti dì alcuni, il crescente numero di turisti anche nei periodi di stagione solitamente meno frequentati, ha senso continuare a tenere riserve che nel lungo periodo arrecano un danno al comparto produttivo locale, che è rappreso dal turismo?”