Mercoledì scorso, 4 dicembre, nella zona dell’Alpago, è stato abbattuto un raro esemplare di gatto selvatico. Grazie a indagini serrate, la Polizia Provinciale è riuscita a risalire immediatamente all’autore, un cacciatore munito di regolare licenza, socio di una riserva di caccia dell’Alpago. L’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria; gli viene contestata la violazione dell’articolo 2 comma 1 lettera a della legge 157/1992 (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”), dove nell’elenco delle specie “particolarmente protette” figura anche il “Felis sylvestris”, gatto selvatico. La sanzione prevista prevede l’arresto da 2 a 8 mesi e un’ammenda da 774 a 2.065 euro.
«Nonostante l’organico del corpo di Polizia Provinciale sia a ranghi ridotti, il presidio del territorio rimane costante – commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin -. I nostri agenti operano con grande professionalità e per questo li ringraziamo. Il servizio che svolgono spesso non è facilmente visibile dai cittadini, ma rappresenta una componente fondamentale per la tutela della fauna selvatica e dell’ambiente naturale».
Il gatto selvatico è un animale molto raro. Praticamente scomparso dal Bellunese, sta lentamente ricolonizzando il territorio, tanto che la provincia di Belluno, al momento, rappresenta la zona più occidentale dell’area in cui è presente. A differenza dei canidi, però, i felidi (di cui fa parte il gatto selvatico) hanno tassi di riproduzione particolarmente bassi; anche un solo esemplare perso rappresenta un danno enorme per la biodiversità.