RIVAMONTE In un recente consiglio comunale trasmesso in diretta facebook e poi riproposto alla radio il consigliere Giuliano Laveder aveva interrogato il sindaco che lo scorso 1 luglio ha protocollato la risposta in Comune.
L’interrogazione del Consigliere Giuliano Laveder è per me motivo di doppio dispiacere: prima di tutto perché Giuliano Laveder era stato scelto da me come mio Assessore al quale avevo dato totale fiducia, anche di condivisione dei programmi e prospettive amministrative e politiche del nostro Comune. Fiducia rinnovata e mantenuta anche quando vi sarebbero stati motivi per revocarla: alla fine, l’Assessore si è dimesso con una scusa banale, “motivi di salute”, per la quale certo non vi sarebbero stati presupposti per una discussione in Consiglio. Il secondo dispiacere perché di tutti gli “attacchi” politici che Laveder – nel frattempo transitato nei banchi dell’opposizione – legittimamente poteva, se del caso, rivolgere all’Amministrazione e al Sindaco, questo dell’interrogazione in oggetto è proprio il più povero, di chi evidentemente non ha altri argomenti da opporre e nessuna proposta da presentare. Ci sarebbe infine un terzo motivo di dispiacere, perché l’interrogazione in definitiva riguarda un rapporto personale tra me e Laveder che dura sin dalla fine degli anni ’80 quando eravamo più che “amici”, addirittura “compagni” di militanza politica nel Partito Socialista Italiano che, penso, nessuno dei due abbia mai rinnegato. A questo punto, l’addebito rivoltomi con l’interrogazione del Consigliere Laveder di non avergli “stornato” alcune spese di viaggi–auto con lui sostenute e che a suo dire avevamo concordato che io gli rimborsassi sul presupposto che mi fossero riconosciute dall’Amministrazione, non ha nulla di politico e neppure interessa il Comune, ma solo i nostri rapporti. Potrei ricordare a Giuliano Laveder i pranzi che nelle stesse occasioni, come in altre, ho pagato personalmente anche per il medesimo e di cui non ho neppure chiesto rimborso men che meno al commensale; potrei citare infinite altre occasioni di spese personali non rimborsate, ma non ritengo che sia il caso di “scadere” così in basso. Se Giuliano ritiene di vantar dei crediti economici nei miei confronti (non certo e non mai politici) abbia il buon gusto di “presentarmi il conto”, come si dice e – per favore – eviti di portare in Consiglio Comunale personalizzazioni e recriminazioni, dando invece un effettivo contributo (come Laveder, se vuole, può certo fare) alle problematiche del Comune, che sono molte e richiederebbero l’apporto di tutti.
Vista la risposta Giuliano Laveder ha voluto controbattere tirando le conclusioni che qui proponiamo
Riscontro la lettera in risposta (solo apparente) alla mia interrogazione circa la richiesta di rimborso, da parte del Sindaco, di spese di viaggio che in realtà sono state da me sostenute (perchè ho accompagnato io stesso il sindaco con la mia autovettura, in più occasioni). In primo luogo che il Sindaco risparmi il suo dispiacere e ogni riferimento ad amicizie e militanze passate, che sono del tutto irrilevanti rispetto all’oggetto della mia interrogazione. Il punto è molto semplice: io ho accompagnato il sindaco a molti incontri, con la mia auto, senza aver ricevuto alcun rimborso delle spese e invece scopro, con stupore, che per quegli stessi viaggi il sindaco ha ottenuto il rimborso. Dal tenore della risposta mi sembra che il sindaco non neghi la circostanza, cercando di “compensare” la cosa con un paio di pizze e qualche toast offerti in alcune di quelle occasioni. Le spese di viaggio per motivi istituzionali vanno senz’altro rimborsate, ma a condizione che siano state effettivamente sostenute.