REDAZIONE Lettera di fine anno del Presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin con il bilancio del 2022 e un augurio per il nuovo anno alle porte.
Quando un anno va in archivio, è normale fare un piccolo bilancio. Guardo indietro agli ultimi dodici mesi e vedo una serie di attività e servizi portati avanti dalla Provincia a beneficio del territorio. Vedo un ente che sta ritrovando una dimensione d’area vasta, dopo gli anni difficili dei tagli operati dalla riforma Delrio. Vedo nuovi entusiasmi e nuova autorevolezza. Poi guardo avanti e intravvedo tanto lavoro da fare, nel segno della continuità, con l’auspicio che come il bruco nel bozzolo, anche la Provincia possa finalmente uscire dal limbo in cui è stata messa. E possa spiccare il volo come una splendida farfalla, per il bene del Bellunese e dei bellunesi. Nel 2022 la Provincia ha lanciato un bando da quasi 3 milioni di euro per le attività produttive e un altro da 1 milione di euro per la promozione turistica affidata ai consorzi di valle. Ha portato avanti importanti lavori di difesa del suolo. Ha anticipato importanti risorse per la messa in sicurezza della strada della Val di Zoldo. Ha sostenuto l’attività del Fondo Welfare a favore di famiglie e lavoratori. Ha prodotto le schede progettuali per candidare diversi interventi di edilizia scolastica ai bandi Pnrr e ne ha vinti diversi, per un valore di oltre 20 milioni di euro. Ha raccolto i progetti che rientrano nella programmazione d’area vasta dei Fondi di confine. Ha completato i lavori di riqualificazione della palestra dell’istituto Calvi a Belluno e sta completando gli interventi al Brustolon. Ha realizzato gli spazi per il convitto femminile dell’agrario di Vellai e ha lanciato al Ministero dell’Istruzione la proposta dei nuovi convitti d’area, slegati dalle singole scuole. Ha dato vita al nuovo brand di promozione territoriale “Dolomiti Bellunesi”. Si è concentrata anche sulla cultura, collaborando al centenario di Murer, al cinquantesimo di Buzzati, realizzando una nuova guida dei “Tesori d’arte”. Sta lavorando per le tappe bellunesi del Giro d’Italia 2023 e per i nuovi attraversamenti faunistici. Un sacco di attività che si basano sull’impegno della struttura provinciale, sul lavoro quotidiano di dipendenti e funzionari, sulla disponibilità e l’impegno dei consiglieri provinciali a cui va il mio ringraziamento. Attività che sono continuate negli anni nonostante le difficoltà. Ne cito una soltanto, che ben rende la misura della situazione: la Provincia ha la competenza sulle strade, ma dal 2014 non ha trasferimenti statali per gestirle; gli uffici hanno stimato che rispetto al periodo precedente la Delrio, l’ente ha dovuto fare a meno di circa 140 milioni di euro in dieci anni. Se nonostante tutto la Provincia ha continuato a dare un servizio ai Comuni e ai cittadini, sotto forma di viabilità, scuole superiori, tutela dell’ambiente e contributi, significa che non era vero (e non è vero) che si può fare a meno di questi enti di area vasta. E non potremo farne a meno neanche in futuro, al di là di come saranno strutturate le Province, che oggi – la politica sembra aver fatto dietrofront – sembrano sul punto di tornare elettive e di recuperare il ruolo che avevano fino al 2014. Per il 2023 ci auguriamo di poter continuare a servire al territorio. Magari con qualche difficoltà e qualche ostacolo in meno. Soprattutto con una guerra in meno, per poter finalmente tornare alla normalità nei prezzi energetici e nella vita di tutti i giorni. Con l’auspicio che l’anno nuovo sia quello che finalmente dà il via libera alla legge sulla montagna, auguro ai bellunesi dodici mesi di salute, lavoro e serenità. Che sono le cose più importanti.
Roberto Padrin – Presidente Provincia di Belluno
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