di RENATO BONA
Nel libro “Piccole grandi storie di emigranti” opera degli amici Ivano Pocchiesa, Mario Fornaro ed Aduo Vio, che l’hanno dato alle stampe con Media Diffusion e Agenzia Polaris nel dicembre 1991 vi sono due capitoli che si intrecciano perché fra i protagonisti vi sono anche persone fra loro parenti. Sono quelli intitolati: “I Cappellon” e “Le Balie (1915). Il primo si apre con la considerazione che “Per certe famiglie l’emigrazione è stata il leit-motiv della propria esistenza. Per altre è sopravvenuto il riscatto, inteso come rientro e sistemazione definitiva nella terra natia”. E prosegue con la vicenda ritenuta emblematica come esempio, di una famiglia , i Viel “Cappellon”, della frazione Col di Cugnan di Ponte nelle Alpi, con il bisnonno Angelo a dare il via alla storia a fine ‘800, quando emigrò in Nord America da dove rientrò dopo alcuni anni col soprannome “Cappellon” affibbiatogli grazie al cappello a larga falda che usava una volta tornato dall’America, come ha precisato agli autori del libro Giuliano Viel che per lustri ha portato avanti il famoso ristorante “Al Borgo”, all’Anconetta di Belluno, ormai da anni passato ai figli: Luca, Daniele e Lorena. Giuliano ha mostrato orgoglioso agli scrittori la foto di nozze del padre Giovanni con la madre Giuditta: sposalizio del 1918, che ha consentito una breve parentesi festosa nella dura vita di un tagliapietra scalpellino in Westfalia, Germania; ha quindi ricordato che a quei tempi gli abiti indossati per le foto ricordo erano in prestito. Altra curiosità: una lettera indirizzata da bisnonno Angelo al figlio Giovanni nel 1914 e quindi la foto della mamma, mancata quando lui aveva pochi mesi di vita, che si trasferì a Venezia come balia nel 1921 dalla famiglia Zampieri e quattro anni dopo a Milano dalla famiglia Olmo. Dicevamo del collegamento di questo capitolo del libro con quello intitolato “Le balie (1915)” (argomento sul quale torneremo con altro servizio – ndr.). Lo evidenzia la riproduzione di una immagine a tutta pagina (la 188 nel libro) in cui una lunga didascalia spiega: “A destra della foto la balia Stella Sitran in Battiston, nata a Ponte nelle Alpi il 10 aprile 1927. Al centro la principessa Ira Fürstemberg all’età di sette anni e a sinistra la governante, Giuseppina Iachelini. Nella culla il neonato Egon Fürstemberg (battezzato nella basilica di San Marco (Venezia). La foto è stata scattata nell’autunno del 1946, forse a Roma (a Villa Siena, parco di ritrovo delle balie) o a Marocco (Venezia) nella villa di famiglia sul Terraglio. Il nome completo di Stella, madre di Flora che è la moglie di Giuliano Viel, è Sitran Mion Stella Bei. I genitori di Ira ed Egon erano Clara Agnelli (sorella dell’ “avvocato”) e il principe Tassillo Fürstemberg.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Piccole grandi storie di emigranti” di Pocchiesa-Fornaro-Vio e Facebook): I “Cappellon” Giovanni e Giuditta, genitori dell’albergatore Giuliano Viel, nel 1918 in posa per la “foto di nozze”; la lettera di Angelo Viel al figlio Giovanni, datata 1914; Giuditta Viel, balia a Venezia nel 1921 prima di trasferirsi a Milano nel 1925 dalla famiglia Olmo; panoramica del ristorante bellunese “Al Borgo” dell’Anconetta, avviato da Giuliano Viel con la moglie Flora e portato avanti dai figli; la famiglia di Giuliano Viel; Stella Sitran, suocera di Giuliano Viel, di Col di Cugnan, balia per la famiglia Fürstemberg imparentata con gli Agnelli; altre balie bellunesi.