Ieri in Regione, 14 morti e 46 nuovi contagi, in aumento i dimessi dagli ospedali, in calo i ricoveri tanto in corsia che in terapia intensiva. Sulle strade: 870 pattuglie e 1.700 uomini e donne in divisa. Carabinieri, polizia, guardia di finanza. I residenti segnalano l’arrivo di turisti e villeggianti. Strade presidiate fino a questa sera sulle principali vie di accesso per la provincia. In funzione anche le telecamere leggi-targa. Nei cieli l’elicottero dei carabinieri, controlli con i droni, lungo i sentieri.
di Mirko Mezzacasa
Dopo la Pasqua in casa eccoci a Pasquetta il giorno che anticipa un’altra fase. Domani apriranno, oltre alle aziende già aperte anche in virtù del silenzio assenso delle Prefetture, librerie e cartolerie e il 18 maggio dovrebbero alzare le serrande le aziende agricole e industriali. Si fanno già le ipotesi per la fase 2 che inizierà invece il 4 maggio con il via libera a negozi tessili, di arredamento e d’abbigliamento con ingressi scaglionati, file lunghe e prenotazioni ma soprattutto con obbligo di mascherine e guanti. Dall’11 maggio sarà la volta dei tribunali e uffici professionali. Ben più avanti, forse il 18 maggio bar, ristoranti ed altre attività di ristorazione con distanze da rispettare, dal 25 maggio parrucchieri e barbieri con obbligo mascherina, ingressi singoli. Il 31 maggio ripartenza del campionato di calcio e altri sport collettivi. L’8 giugno Centri sportivi ma solo per sport individuali o lezioni con basso assembramento. Molto probabilmente gli studenti torneranno a scuola a settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico ma con altra organizzazione. Prima di fine anno a dicembre riapriranno cinema e teatri ma non ancora discoteche e stadi. Di certo la prossima primavera vedrà il ritorno alla normalità. Nel Veneto raggiunti i 200 mila tamponi, la macchina è a regime, calano i ricoverati, 1691 i dimessi, da otto giorni il numero dei dimessi giornalieri supera quello dei ricoverati. Meno positivi nelle ultime 12 ore ma è un dato empirico poiché direttamente proporzionale al numero dei tamponi (279) 25 pazienti in meno in corsia rispetto a sabato (1575 compresi gli ospedali di comunità), 5 in meno in terapia intensiva (246), regge il cluster di Vo’ (87 positivi da giorni), il numero di positivi attuali sale a 10.759 (14.170 dal 21 febbraio) ma anche quello dei negativizzati (2542). Sono 18.356 le persone in isolamento domiciliare. Purtroppo ancora tanti decessi ma meno degli altri giorni, 14 i decessi ieri in Veneto (3 Verona, 2 ad Oderzo 2 Dolo, Padova, Treviso, Jesolo, Rovigo, Trecenta, Villafranca e Bussolengo) che portano il totale dal 21 febbraio a 869 (dato cumulativo ospedale ed extraospedale, 769i decessi negli ospedali). In Provincia 32esimo decesso negli ospedali (riepilogo decessi: 21 Belluno, 5 Feltre, 5 ospedale Comunità Belluno, 1 Agordo). Meno pazienti in ospedale ma un decesso in più (extra ospedale), 29 positivi in più nelle 24 ore Ieri notte all’ospedale di Comunità di Belluno è morta una paziente COVID positiva di anni 92, ricoverata in Medicina COVID Belluno (ospedale di comunità – bassa intensità). Numero totale tamponi effettuati per ricerca nCoV al 12 aprile 2020: 11.746 (ieri + 139). Persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva al 12 aprile 2020: 1056 (- 29 rispetto a sabato) Negli ospedali bellunesi ci sono 75 persone. Un altro paziente in meno in area critica (37), 9 in terapia intensiva, 1 a Feltre, 2 pazienti in meno nell’ospedale di Comunità di Belluno (14), e uno in meno ad Agordo (14). Totale decessi 36 (dato cumulativo, uno in più di questa mattina), negativizzati 74, sono 1161 le persone in isolamento domiciliare. Per oggi è attesa la nuova ordinanza dalla Regione “Firmerò – ha detto Zaia – l’ordinanza ma l’apertura delle imprese non compete alla Regione. Ci saranno regole minimali da rispettare faremo affidamento sul senso di responsabilità dei veneti perché non è già finita e voglio che questo resto agli atti. Il virus non se n’è andato, torneremo alla normalità nel tempo e ce ne vorrà molto. Non si abbassi la guardia. Si concederà quel che si può concedere, con senso di responsabilità. Se abbiamo questi dati è perché la sanità funziona e i veneti rispettano le regole” A proposito del lockdown ha ripetuto il Governatore non esiste più ora i lavoratori vanno protetti. Ora è necessario creare le opportunità affinchè gli imprenditori possano importare container di mascherine e le distribuiscano alla popolazione, “Nessuno al governo ascolta – ha detto ancora Zaia – Il dispositivo è fondamentale, altro che inutile come diceva qualche scienziato. Se in Veneto solo l’1,3% dei medici è positivo al virus, è la conferma che funzionano, ma bisogna sbloccare le confische”. Infine le donazioni: Il gruppo Vega a Treviso (società legata al gruppo Walber dove arrivano le merci per i supermercati super W della Provincia), regala 6 terapie intensive. Superati i 42 milioni di euro di donazioni con oltre 31mila versamenti. L’asta benefica per l’uovo di Pasqua “Siamo arrivati a 12mila euro. Ma non ci basta, perchè è un atto di solidarietà. Aspettiamo ancora l’uovo non va a male” ha concluso Zaia