IRMA VISSALLI: PERCHE’ IL MIO SOSTEGNO A MARTINA
BELLUNO Irma Visalli in occasione delle primarie del PD di domani, garantisce pieno appoggio a a Maurizio Martina. “Io sosterrò Maurizio Martina – dice la Visalli – oltre ad altre motivazioni relative all’unità del partito , al ruolo del segretario “dedicato” alla ricostituente del PD, mi preme sottolineare l’impegno assunto per una sempre maggiore attenzione alle rappresentanze dei territori, nello specifico a quelle della montagna. Nella mozione Martina infatti, viene incluso il testo sulla montagna che, su sua richiesta, ho personalmente scritto per la mozione, di fatto, un elemento distintivo da sottolineare e un impegno assunto da Maurizio verso un vero e non più rimandabile cambio di passo della politica nei confronti di queste terre che da margine devono diventare centro di azioni e opportunità”
LA MOZIONE PRO-MONTAGNA
“ Povere di “numeri” di abitanti, le montagne sono ambiti poco interessanti per la politica del consenso e per il mercato. Messe alla prova dall’inevitabile convivenza con il limite causato dalla verticalità̀ e dallo scivolamento a valle dei servizi a causa di politiche indifferenziate basate su semplicistiche logiche quantitative. Nell’immaginario collettivo la montagna vive tutt’oggi di stereotipi, divisa tra visione romantica della “montagna cartolina”, distretto del tempo libero, della natura e del benessere per chi vive nella caotica città, oppure spazio da colonizzare per sfruttare le risorse che le sono proprie. Serve un cambio di prospettiva, un cambiamento culturale prima che d’azione, che capovolga il punto di vista: la montagna, da margine può̀ diventare opportunità̀. Sì, luogo “fragile” e da trattare con attenzione, ma contestualmente tra quelli oggi maggiormente vocati a sperimentare modernità̀ e innovazione. Un laboratorio di futuro. Particolarmente adatto a sviluppare le conoscenze soprattutto relative al sapere ambientale, rivolte a un mondo ricco di novità̀ e avanguardia: le risorse energetiche rinnovabili, la maggiore attenzione alla terra e alle pratiche agricole connesse con la produzione agroalimentare, anche da parte dei giovani (i cosiddetti “nuovi montanari”), l’urgenza di inventare nuove forme di comunità̀, la possibilità̀ di sperimentare nuovi stili di economia che puntano alla sintonia dello sviluppo con il territorio, la sfida mondiale per rispondere al cambiamento climatico. Un laboratorio in cui sperimentare una nuova alleanza tra montagna e città, basata sullo scambio di prestazioni: la città e le aree metropolitane senza le risorse energetiche provenienti dall’ambiente montano non potrebbero sopravvivere e, al contempo, la montagna senza i servizi di livello “urbano” e senza la popolazione rimarrebbe uno spazio lasciato alla evoluzione selvaggia della natura, destinato a processi di invecchiamento incontrovertibili. Nella nostra visione dove va la montagna è destinata ad andare la città. In quest’ottica l’impegno del PD è quello di mantenere la montagna abitata, spendendosi per politiche capaci di differenziarsi in funzione di esigenze espressioni della sua specificità̀. Anche sperimentando (finalmente) forme differenziate di autonomia e autogoverno “.