COLLE SANTA LUCIA Lo scorso 22 gennaio si è riunito il Consiglio Culturale dell’Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan. La seduta è iniziata con un memorandum della Presidente dell’Istituto, Elsa Zardini Soriza, nel quale ha richiamato con forza i princìpi fondanti del nostro Istitut, ricordando le difficili condizioni politiche ed economiche nelle quali le tre comunità ladine “brissino-tirolesi” decisero, nell’ormai lontano 2004, di fondare un proprio Istituto. Nel suo intervento, la Presidente si è congratulata con tutti i collaboratori, ed in particolare con il Direttore Denni Dorigo, per l’encomiabile lavoro fin qui svolto. I dieci membri di questa commissione scientifica, di cui fanno parte anche i rappresentanti degli Istituti Ladini Micurá de Rü (Val Badia e Val Gardena) e Majon dei Fascegn (Val di Fassa), si sono confrontati sui vari progetti proposti. Il “Piano delle Attività Culturali” per l’anno 2021 che è stato in quest’occasione deliberato, comprende attività pluriennali, come il progetto lessicografico (che porterà ad un dizionario on-line comparato fra le varianti ladine di Fodom, Col e Anpezo) e l’insegnamento della lingua ladina nelle scuole del nostro territorio. Nel 2021 vedrà la luce anche l’Atlante Toponomastico, frutto di un lavoro di ricerca decennale che permetterà di custodire migliaia di nomi di luoghi, finora tramandati solo oralmente e che rischierebbero di essere irrimediabilmente persi e dimenticati. Numerose saranno le pubblicazioni a carattere storico che l’Istitut si pregerà di presentare nel corso dei prossimi mesi. Ne ricordiamo solo alcuni: un libro del Prof. Giacomel sui cittadini ampezzani internati per ragioni politiche durante gli anni bui della guerra, una ricerca curata dalla Prof. Luciana Palla sull’emigrazione dalle nostre valli nel corso del Novecento e il terzo volume di Ezio Anzanello sulla Guerra di Mine sul Col di Lana e il Monte Sief. Progetto di grandissimo valore per l’intera comunità ladina de Souramont sarà l’avvio di una importante ricerca sociolinguistica, condotta con il coordinamento dell’Università di Trento e che permetterà di testare e approfondire lo “stato di salute” della nostra minoranza linguistica e di proporre in seguito specifici interventi di politica linguistica. Infine, saranno avviate nelle prossime settimane alcune specifiche iniziative, fra cui una campagna social, al fine di avvicinare quante più persone possibile alle attività dell’Istituto, partendo dalla convinzione che il Ladino non è una “cosa” per pochi, ma per tutti. La nostra lingua, la nostra cultura e la nostra identità non sono folclore o nostalgia del passato, bensì un’autenticità più che mai attuale e da vivere quotidianamente.